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L'appello di un giovane disabile: 'Dj Fabo non andare a morire'

L'appello di un giovane disabile Dj Fabo non andare a morire

In seguito alla decisione di Dj Fabo di morire, vi è un appello di un giovane disabile che gli consiglia di non andare a morire e di lottare. L'appello di cui si parla è quello di Matteo Nassigh di 19 anni, un giovane disabile che non parla, non cammina, non può fare nulla da sola per via di una...

In seguito alla decisione di Dj Fabo di morire, vi è un appello di un giovane disabile che gli consiglia di non andare a morire e di lottare.

L’appello di cui si parla è quello di Matteo Nassigh di 19 anni, un giovane disabile che non parla, non cammina, non può fare nulla da sola per via di una asfissia alla nascita, ma riesce a comunicare con delle tavolette di legno e grazie alla madre.

Parla di Fabo e della sua decisione dicendo: “Voglio rispondergli perché io conosco bene la fatica di vivere in un corpo che non ti obbedisce in niente. Voglio dirgli che noi persone cosiddette disabili siamo portatori di messaggi molto importanti per gli altri, noi portiamo una luce. Anch’io a volte ho creduto di voler morire, perché spesso gli altri non ci trattano da persone pensanti ma da esseri inutili. È vero noi due non possiamo fare niente da soli, ma possiamo pensare e il pensiero cambia il mondo. Fabo, noi siamo il cambiamento che il mondo chiede per evolvere».

Il padre è un fisico nucleare e la madre un medico la quale ha avuto problemi durante il parto, proprio per via dell’asfissia. I medici lo davano per spacciato, ma la famiglia ha lottato e hanno scoperto in lui una vena umoristica.

Parla dei disabili dicendo che noi siamo “una diversa presenza”. Si rivolge poi alle persone dicendo: «cambiate lo sguardo e lasciateci la libertà di restare noi stessi, allora noi saremo liberi quanto voi… Se le persone vengono misurate per ciò che fanno, è ovvio che uno come me o dj Fabo vuole solo morire. Ma se venissero capite per quello che sono, tutto cambierebbe. Ci vedete come mancanza di libertà, ma noi siamo libertà, se ci viene permesso di essere diversi».

Afferma che quest’anno farà la maturità con ottimi voti e che i professori non gli fanno sconti ed è lui il primo a non volerli. Come molti, afferma che «il mio spirito ha scelto un corpo così limitato proprio per dimostrare che i limiti sono solo nella nostra testa, la considero la mia missione. Se i miei genitori non fossero stati capaci di guardare oltre, non mi avrebbero salvato dal silenzio e oggi sarei ancora considerato un vegetale senz’anima. Invece ciascuno di noi è un prodigio di bellezza e io lo dimostro ogni giorno vivendo. Pregare mi aiuta molto e il mio rapporto con Dio è costante.