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L'assassino di Melissa Bassi chiede perdono

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Lecce - Giovanni Vantaggiato, l'assassino di Melissa Bassi e responsabile del ferimento di altre cinque ragazze, ha chiesto perdono per il suo terribile crimine. Lo ha riferito il suo legale, aggiungendo che il suo assistito è intenzionato a scrivere una lettera ai genitori di Melissa e alle al...

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Lecce – Giovanni Vantaggiato, l’assassino di Melissa Bassi e responsabile del ferimento di altre cinque ragazze, ha chiesto perdono per il suo terribile crimine. Lo ha riferito il suo legale, aggiungendo che il suo assistito è intenzionato a scrivere una lettera ai genitori di Melissa e alle altre ragazze rimaste ferite. La volontà di scrivere la missiva fa certamente parte di un “consiglio legale”. Difficilmente il mostro otterrà il perdono. La dottoressa Ines Casciaro, gip del tribunale di Lecce, ha convalidato il fermo e emesso un’ordinanza di custodia cautelare per Vantaggiato. Il reato contestato è quello di strage in concorso con finalità di terrorismo. Durante l’interrogatorio Vantaggiato ha ribadito di aver fatto tutto da solo nella preparazione dell’attentato. Non ci sarebbero complici. L’assassino dice di aver voluto fare un gesto dimostrativo per delle truffe subite e per aver perso l’appalto delle forniture di gasolio alle scuole della zona: «Quella mattina ho dovuto premere per ben tre volte il telecomando, perché giungesse alle tre bombole il segnale dell’accensione. Ho visto la fiammata, ho girato le spalle e me ne sono andato. Non pensavo che quell’ordigno preparato con le mie mani, tre bombole con trenta chili di polvere pirica, facesse quella tragedia. Ma ero esasperato, dieci anni di furti e truffe, ho sempre subìto. Ho voluto fare un’azione dimostrativa contro chi fa le leggi e non tutela i creditori, non contro i giudici». L’unica cosa che Vantaggiato ha dimostrato, è stata quella di essere un assassino freddo, lucido calcolatore interessato solo ai suoi soldi, alla sua vendetta. Poco importava se c’era da passare sui cadaveri di qualche studentessa. Il mondo visto attraverso i paraocchi dove c’è un solo possibile orizzonte: la vendetta. Cataldo Motta, il procuratore distrettuale antimafia di Lecce, promette che le indagini andranno avanti, a fondo. Non vuole che restino punti oscuri. Si continua, dunque, a cercare eventuali complici nonostante Vantaggiato dica di non averne.

Vincenzo Borriello