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Le scarpe degli antichi romani

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Le calzature idei nobili e dei patrizi erano rigorosamente di cuoio: i"calcei" romani. Erano scarpe chiuse indossate sia dagli uomini che dalle donne.

Le caligae, tipiche calzature militari romane, non sono così antiche come potrebbe sembrare. Quelle che infatti sono a tutti gli effetti dei veri e propri “pezzi da museo”, sono ritornate, in forma rivisitata e corretta, a far parte della vita di molte donne, seguaci della moda e delle tendenze del momento. Ricorderete certamente le calzature da donna, comunemente dette “gladiatori” che, da alcune estati, rivestono i piedi delle donne più “trendy”. Ebbene, questo accessorio deriva proprio dalle scarpe tipiche dell’antica Roma, quelle che vediamo in molti film di successo sugli antichi romani o in statue e ritratti dell’epoca.

Diverse tipologie di scarpe

Questo sandalo “gladiatore”, così glamour, ha quindi delle origini molto antiche, risalenti appunto agli antichi romani. Era infatti la scarpa “tipica” dagli stessi indossata. Ma, nonostante il nome, non era portata dai gladiatori – schiavi che combattevano nelle arene come intrattenimento del pubblico, spesso senza calzature – ma piuttosto dai vertici della nobiltà e del senato romano.

Nell’antica Roma, il sandalo era la scarpa più comune e, durante la stagione invernale, per combattere il freddo, era imbottita con dei particolari tessuti.

Le calzature indossate da nobili e patrizi erano rigorosamente di cuoio ed erano dette i calcei romani, indossati sia dagli uomini che dalle donne per mostrarsi in pubblico. Era una scarpa quasi totalmente chiusa e severamente vietata ai poveri e agli schiavi, che invece utilizzavano ciabatte o zoccoletti, detti sculponea. Si trattava di calzature in legno molto resistenti, indossate soprattutto dai contadini per difendersi anche dagli insetti. Ma, anche queste calzature a volte potevano considerarsi un lusso, e allora per proteggere i piedi, bastava semplicemente avvolgerli con dei semplici brandelli di pelle legati con delle corde.

Le caligae, invece, erano le calzature militari indossate da soldati e comandanti nelle spedizioni e campagne di guerra. Si trattava di sandali molto semplici, fatti di una suola di cuoio chiodato, stretta al piede da strisce di cuoio.

E’ proprio dal nome di questa calzatura che derivò il soprannome di Caligola, ovvero di colui che un giorno sarebbe diventato uno dei peggiori imperatori di Roma, figlio del valoroso e amato condottiero Germanico. Dopo che il padre lo portò con sé nella campagna militare sul Reno, facendolo vestire come un soldato, nonostante fosse ancora un bambino molto piccolo, per tutti egli diventò “piccola caliga” o, potremmo anche dire “scarpetta”, poiché è proprio questo il significato di “Caligola”.

Chi indossava le caligae

Sebbene le caligae hanno l’aspetto di un vero e proprio sandalo, esse sono in realtà degli stivali da marcia. I sandali veri e propri venivano infatti indossati dai romani solo in casa. Uno dei vantaggi delle caligae rispetto agli scarponi militari piuttosto duri e pesanti, era che esse erano costruite per agevolare le lunghe marce dei soldati, evitando il rischio delle vesciche e di altre infezioni ai piedi. Di solito sotto le caligae non venivano indossate calze, tranne nei climi piuttosto gelidi come quello britannico, in cui venivano utilizzate delle calze di lana.

I chiodi di ferro che venivano martellati all’interno della suola, avevano tre funzioni principali:

  • rafforzare la caliga
  • dare al soldato una trazione maggiore
  • consentire al soldato l’utilizzo della caliga come strumento di offesa

Nascita ed evoluzione della scarpa

Il termine “scarpa” deriva dall’antico francese escarpe (zoccolo). Questa calzatura ha delle origini molto antiche, risalenti addirittura all’epoca preistorica, quando veniva realizzata con pelli di animali o legno. Nei Paesi più caldi le scarpe erano praticamente dei semplici sandali, mentre in quelli più freddi si portavano scarpe rivestite.

La prima testimonianza che si ha in epoca storica sull’utilizzo della scarpa, risale al periodo egizio.

Gli antichi greci, come gli antichi romani, usavano per lo più i sandali.

Nel XIV secolo, in Inghilterra e Francia, si diffusero le “poulaine”, scarpe indossate dalla nobiltà con la punta lunga più di 15 cm. Questa moda delle scarpe a punta si concluse alla fine del XV secolo con il Re di Francia Carlo VIII che, avendo sei dita, necessitava di scarpe tronche dalla punta larga.

Tra il XIV secolo e il XVII secolo in Europa si diffusero le pianelle (o chopine). Come si evince dal nome, si trattava di calzature a forma di pantofola con la zeppa che poteva essere di sughero o di legno.

Dopo, grazie al Re Sole, piccolo di statura, fu la volta delle scarpe con i tacchi alti, sia per gli uomini che per le donne.

Nel XIX secolo, con l’avvento dell’industrializzazione, iniziò la produzione in serie delle scarpe nelle fabbriche. Risale a questo periodo la moda degli stivali corti.

Insomma, gira e rigira, la moda torna sempre, pur con delle piccole varianti di design e materiali.