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Le tecniche artistiche di Picasso

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La carriera artistica di Pablo Picasso può essere divisa in quattro periodi fondamentali. Vediamo quali sono e da cosa sono caratterizzati.

Tra i pittori più celebri, anche per i meno appassionati di arte, un posto d’onore spetta a Pablo Picasso. Picasso, nato a Malaga nel 1881, è stato un grande innovatore, uno dei capisaldi dell’arte contemporanea. Inserirlo in un unico movimento artistico è, però, assai complicato. È complicato perché, pur avendo avuto un ruolo fondamentale nella nascita di alcuni di questi movimenti – uno su tutti, il Cubismo -, non ha mai smesso di sperimentare. La sua carriere artistica è convenzionalmente divisa in quattro parti, ognuna associata a uno stile e a una tecnica artistica ben definiti. Vediamo quali sono i quattro periodi di Picasso.

I periodi di Picasso

Gli stili di Pablo Picasso coincidono per lo più con gli eventi accaduti sia a lui personalmente, che nel mondo. Picasso è stato un artista multimediale, capace di lavorare con tecniche diverse quali la pittura a olio, la scultura e il collage. Ad ogni periodo, in particolare, viene associata una tecnica artistica, studiata per rendere al meglio il messaggio che voleva trasmettere.

Il periodo blu

Il periodo con cui si è soliti far coincidere l’esordio artistico di Picasso è quello denominato Periodo Blu. Questa fase ha inizio dopo il suicidio del suo amico Carlos Casagemas nel 1901 e dura indicativamente fino al 1904. I soggetti principali delle sue prime opere sono persone comuni, povere, ritratte nelle loro faccende quotidiane. La maggior parte delle figure ha espressioni imbronciate, sconfitte e un portamento ricurvo. La definizione richiama i toni che Picasso usa maggiormente per dipingere i suoi soggetti: i toni del blu, appunto. Tra le opere più famose “Il vecchio chitarrista cieco” e “La vita”.

Il periodo rosa

Stabilendosi a Parigi nel 1904, Picasso viene ispirato dallo stile di vita bohémien degli artisti francesi e scopre il circo Medrano. Ha inizio una nuova fase in cui cerca con le sue opere di descrivere ciò che vede. Il circo lo affascina, per questo ne ritrae i personaggi schiarendo i toni, che si fanno via via più caldi, viranti verso il rosa. Clown e arlecchini riempiono le sue opere, ora più vivaci e serene. Meno cupe rispetto al periodo precedente. “Ragazzo con la pipa” e “L’Attore” sono due delle opere che Picasso crea durante il Periodo rosa.

Cubismo

Ispirato da maschere tribali africane e dall’arte di Cézanne, Gaugin, Van Gogh e Manet, Picasso inizia a sperimentare l’uso di forme geometriche. È il 1907, l’anno che cambierà il corso della storia dell’arte. Inizia la decostruzione delle forme complesse dei suoi soggetti riducendole a forme geometriche basilari. Inventa un nuovo modo di guardare alla realtà, non più fossilizzato sulla visione realistica. Picasso considera le angolazioni e le unisce in un unico punto di vista, creando forme che restituiscono l’oggetto nella sua interezza. È l’inizio del Cubismo, sancito dall’uscita de “Les demoiselles d’Avignon”.

Post-Cubismo

Dopo una decina d’anni di sperimentazione cubista, Picasso inizia a dedicarsi ad altro. Le sue opere tornano a raffigurazioni più classiche, con elementi simbolici e influssi provenienti dal surrealismo e dall’espressionismo. Sono anni di ricerche, di nuovi linguaggi e di sintesi di quelli passati, anche nei campi della scultura e della ceramica. Tra i capolavori più celebri di questi anni e della storia dell’arte intera, “Guernica“. Dipinto nel 1937 in risposta all’abominio della guerra civile spagnola, attraverso la rigidità delle figure simboleggia l’angoscia e l’orrore di quegli anni.