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Legge 104: congedo retribuito, a chi spetta e requisiti

Legge 104 congedo retribuito

Chi può beneficiare del congedo retribuito previsto dalla Legge 104? Vediamo.

La Legge 104 riconosce un periodo di congedo retribuito al fine di dare assistenza ai familiari che si trovino in una situazione di grave handicap. Questa tipologia di congedo non è da confondere con i permessi giornalieri o i permessi a ore, che rientrano in altri regolamenti. Vediamo di cosa si tratta, chi può usufruirne e in quali casi.

A chi spetta il congedo retribuito

Questa tipologia di congedo spetta ai lavoratori (a tempo determinato o indeterminato) che siano in proprio o assunti come dipendenti presso strutture pubbliche o private. La legge prevede un ordine di priorità tra i soggetti, e solo in caso di decesso o della presenza di patologie invalidanti dei primi della lista è concessa la considerazione del soggetto successivo. La legge prevede, in posizione preminente, il coniuge convivente della persona disabile, seguito dal padre, dalla madre e da uno dei figli del disabile. Per poter usufruire del congedo retribuito e’ necessario che il parente abbia un handicap grave. Tale condizione di handicap deve essere accertata e riconosciuta dall’apposita Commissione Medica Integrata ASL/INPS.

Quanto dura il congedo

Il lavoratore dipendente può astenersi dall’impiego per un periodo non superiore a due anni di assenza dal lavoro. Questo periodo riguarda tutta la vita lavorativa del beneficiario, ma anche la persona affetta da handicap non potrà essere assistita, sia pure da familiari diversi, per più di due anni. Il congedo può essere fruito dal richiedente anche in maniera frazionata, ma il periodo minimo è la giornata intera, non essendo consentita la suddivisione ad ore. Per evitare che vengano computati nel periodo di congedo retribuito i giorni festivi, i sabati e le domeniche, è necessario il rientro al lavoro tra un periodo e l’altro di fruizione. In caso di pluralità di figli in situazione di disabilità grave, ad esempio, il beneficio spetta a ciascun figlio, sempre nel limite di due anni. Si ricorda inoltre che non è possibile, per lo stesso lavoratore, fruire del cosiddetto raddoppio, consistente in un secondo periodo biennale per altri figli in situazione di disabilità grave.

Trattamento economico e previdenziale

L’indennità corrisposta durante il periodo congedo è pari all’ultima retribuzione percepita dal lavoratore; è previsto, però, un importo massimo all’anno di 48.000 euro (cifra che è rivalutata periodicamente). L’intero periodo di congedo è coperto da contribuzione figurata. E’ importante sapere che il periodo in cui si beneficia del congedo retribuito non viene contato ai fini della maturazione delle ferie, della tredicesima mensilità e del trattamento di fine rapporto.