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Legge 104: cosa offre e cosa indica

Legge 104

Quali diritti tutela, e come, la Legge 104, pensata "per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate". Tutti - o comunque molti - la nominano, pochi la conoscono nei dettagli e nei risvolti principali. La cosiddetta Legge 104, meglio detta Legge-quadro 104/92, o anch...

Quali diritti tutela, e come, la Legge 104, pensata “per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”.

Tutti – o comunque molti – la nominano, pochi la conoscono nei dettagli e nei risvolti principali. La cosiddetta Legge 104, meglio detta Legge-quadro 104/92, o anche “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, poi successivamente modificata in alcuni commi nel 2000, 2010 e 2011, regolamenta le agevolazioni di cui possono usufruire i lavoratori affetti da gravi forme di disabilità e i familiari che devono assistere persone ugualmente affette da gravi e invalidanti handicap, anche laddove questi ultimi non risultino ricoverati in strutture specializzate. Detta in altri termini, la Legge 104 consente alle persone che devono assistere dei familiari – o comunque altri individui posti sotto la loro tutela – disabili, o ai disabili stessi, di usufruire di permessi retribuiti come le normali ore di lavoro. Con la circolare numero 38/2017, l’INPS, facendo riferimento a una sentenza della Corte Costituzionale dell’anno precedente, ha esteso tale diritto anche ai contrattori di unioni civili e ai conviventi (in quest’ultimo caso se il disabile è l’altra metà della coppia).
Secondo la Legge 104, il lavoratore disabile ha diritto a tre giorni al mese di riposo retribuito, anche frazionabili in ore, o in alternativa in riposi giornalieri di una o due ore. Per quanto riguarda i familiari del disabile, la legge articola diversi casi di specie: per i genitori di un bambino disabile di età inferiore ai tre anni, ad esempio, è previsto il congedo parentale fino al compimento dell’ottavo anno di età; discorso analogo per i genitori di un bambino disabile di età compresa tra i tre e gli otto anni, con l’aggiunta di ulteriori tre anni in caso di necessità; i genitori, i coniugi, i parenti, e con le ultime modifiche anche i conviventi di un disabile maggiorenne hanno invece diritto a tre giorni di permesso mensili, anche frazionabili secondo le modalità sopra elencate. In nessun caso, anche in quello di mancato preavviso, il datore di lavoro può rifiutare la concessione di tali permessi.