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Legge elettorale, Alfano: “Accordo col PD finito. Accetto sfida 5%”

Alfano

Legge elettorale vicina al voto finale, ed intanto proprio per il nuovo sistema elettivo, finisce il rapporto politico tra il gruppo di Alfano ed il PD.

Legge elettorale forse vicina alla sua definita approvazione, ma intanto sulle quote di sbarramento si consuma la rottura tra Alfano ed il Partito Democratico di Renzi.

Se da una parte sembra vicino il rush finale per la definitiva votazione sul nuovo sistema elettorale, dall’altro salta un’alleanza che fino a qui ha consentito al Governo Gentiloni di esplicare la propria azione.

Pesano decisamente nel divorzio tra Alfano e Renzi le dichiarazioni di quest’ultimo, che in modo piuttosto palese ha attaccato la posizione del leader di Alternativa Popolare

Commenti pesanti da parte del Segretario del PD, il quale nel descrivere l’iperbole politica di Alfano, ha sottolineato il fatto che dopo molti incarichi, anche di prestigio, il suo gruppo non è mai riuscito ad assestarsi oltre il 5%. Proprio questa uscita di Renzi ha portato Alfano alla reazione odierna.

A comunicare la rottura dei rapporti tra Ap e PD è stato lo stesso Alfano, il quale tuttavia ha anche precisato che il suo gruppo politico non si produrrà in nessuna azione di intralcio al lavoro del Governo Gentiloni.

Piuttosto Ap si preparerà a superare la soglia del 5%, e proprio per questo Maurizio Lupi è già da oggi incaricato di tessere rapporti con altre forze politiche, pronte ad unirsi ad Ap proprio allo scopo di rappresentare con percentuali più alte, le aspettative dei centristi in Italia.

Sulla questione della legge elettorale, inoltre, si registrano reazioni anche da parte del Movimento a Cinque Stelle, i quali per bocca di Roberto Fico, fanno sapere che l’accordo con il PD sulla materia non è affatto scontato. Lo sbarramento fissato al 5% infatti, pone secondo il parlamentare penta stellato nuove questione, che ovviamente dovranno essere valutate con attenzione dal movimento.

Lo stesso Fico da Napoli, fa sapere che la Commissione parlamentare ha lavorato sino alla mezza notte di ieri per superare tali nuove difficoltà, ma che ad oggi il percorso di valutazione non è terminato. Ecco perché non può dirsi certo il supporto del Movimento a Cinque Stelle sulla questione.

I riflessi più ovvi derivanti dalle novità politiche di giornata è lo slittamento al prossimo 6 giugno della discussione del provvedimento. Tempi dunque brevi, che hanno fatto insorgere i piccoli gruppi, i quali appunto vorrebbero invece maggior tempo per valutare tutto il lavoro svolto.

La legge elettorale con la quale si andranno ad individuare i prossimi parlamentari, impegno le aule della politica da molto tempo, ma ora sembra davvero giunto il momento di chiudere.

Il tema caldo esploso negli ultimi giorni, riguarda proprio il 5% di sbarramento, che rischia di diventare una sorta di “tomba” per diverse formazioni politiche. D’altro canto il problema delle piccole formazioni è stata da subito la questione che ha rallentano, e di molto, la discussione sul sistema da condividere.

Alfano, come detto, ha deciso di affrontare il problema di petto, senza ulteriori schermaglie politiche, vedremo quali saranno le reazioni delle altre formazioni parlamentari.

Intanto, ora che la legge sembra arrivata al traguardo, il governo perde forza, ed interessante sarà capire come nel futuro si muteranno i rapporti tra Ap e PD.