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Libro più misterioso della storia dell'uomo pesa 75kg

libro gigante

Per tutti gli amanti dei libri, vi farà piacere sapere che vi è un libro del peso di 75 kg. Un libro considerato il più misterioso della storia dell'uomo.

Il libro gigante, Codex Gigas, è considerato il più grande e pesante libro mai scoperto.E’ un manoscritto medievale, pesa 75 kg ed è conservato nella biblioteca nazionale della Svezia. Oltre al peso eccezionale ha delle dimensioni incredibili: 92 cm di lunghezza, 50 cm di larghezza e 22 cm di spessore, come si osserva nell’immagine riprodotta.Inizialmente composto da 320 carte, 8 di queste sono andate perdute nel corso dei tempi e degli spostamenti che ha dovuto subire l’ingombrante manoscritto.

Il libro gigante ha una copertina di legno, ricoperta di pelle e decorazioni ed è ritenuto un oggetto ricco di fascino e misteri.Per gli amanti dei libri e per i collezionisti il Codex Gigas rappresenta una tra le opere più strane, particolari e allo stesso tempo affascinanti di sempre.Nella storia, il libro gigante è stato conosciuto con nomi diversi. Si è passati da Codice Gogas, Codex Giganteus, Gigas Librorum o Fans Libel. Tutti nomi per indicare questo affascinante e unico volume mai visto prima d’ora. Il libro, oltre alle straordinarie dimensioni, si contraddistingue per il mistero che porta con sé.

La leggenda del libro gigante scritto in una notte

Il libro è stato scritto nel 1229 da un monaco benedettino, ovvero Herman il Recluso, nel monastero di Podlažice, in Repubblica Ceca.

Il mistero che circonda questo libro è da ricercare nella leggenda che accompagna il suo autore. Si narra, infatti che il frate a seguito della scrittura del libro gigante fu murato vivo in quanto non rispettò alcune delle regole imposte dall’ordine benedettino.Il libro sembra che sia stato scritto tutto d’un fiato in una notte, proprio la notte precedente la sua condanna a morte. Colto da un’ispirazione il frate iniziò a trascrivere tutta la Bibbia ed altri importanti testi.

Iniziata la scrittura, il frate si confidò agli altri monaci chiedendo loro di aiutarlo nel prendersi cura del libro e tenerlo in vita dopo la sua morte. La leggenda prosegue narrando che ad aiutare il frate a completare il libro fosse stato il Diavolo. Vista l’impossibilità di scrivere un libro di queste dimensioni in una sola notte il monaco invocò l’aiuto del Diavolo, che lo aiutò a completare il libro in pochissimo tempo.

In base ai calcoli degli studiosi per terminare un libro del genere, di 320 pagine in pelle, sarebbero necessari dai 20 ai 30 anni di tempo.Il fatto che il monaco sia riuscito a completarlo in una sola notte è qualcosa di magico e di unico. Secondo le analisi non sono stati riscontrati errori nel testo e la grafia parrebbe la stessa dall’inizio alla fine, il che testimonia che a scrivere il libro sia stata una sola persona e i tempi siano stati alquanto brevi.

La bibbia del diavolo

Il manoscritto è composto da innumerevoli contenuti. Il lavoro più grande è la trascrizione completa della Bibbia, tratta quasi completamente dalla versione della Vulgata e solo alcune parti dalla traduzione in latino antico.

Il libro è ricco non solo di elementi biblici ma anche di altri grandi testi. Tra i testi presenti vi sono quelli di Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche e la Guerra giudaica, la Etymologiae di Isidoro di Siviglia e una storia della Boemia di Cosma Praghese.A completare l’opera sono state trascritte delle formule magiche, un calendario, gli alfabeti greco, ebraico e cirillico e l’elenco dei monaci dell’ordine benedettino.

Una pagina significativa del libro è la 290, dove vi è una rappresentazione del Diavolo grande tutta la pagina. Il Diavolo è raffigurato per metà uomo e per metà animale, con la lingua biforcuta, le corna e gli artigli ai piedi e alle mani.E’ questo il motivo per cui il libro gigante, il Codex , è stata definita la Bibbia del Diavolo.Il ritratto del diavolo è solitamente d’uso comune nella cultura medievale, ma questo è il solo caso in cui la sua immagine occupa un’intera pagina del testo.

Le diverse versioni della leggenda del frate

Nella pagina precedente l’immagine del diavolo, vi è una immagine della volta celeste, simbolo della lotta tra bene e male. Questo potrebbe contraddire la leggenda che il frate sia stato murato per espiare una condanna.L’immagine della volta celeste potrebbe invece rappresentare il fatto che il frate sia riuscito a liberarsi dei suoi peccati e a trovare la sua serenità. Da qui nasce una nuova interpretazione della vicenda del frate che sostiene che sia stato lui a decidere di farsi murare volontariamente per liberarsi dai suoi peccati.

A contraddire ulteriormente la leggenda originaria c’è l’errata interpretazione della parola inclusus: invece che significare “essere murati vivi” secondo gli ultimi studi dovrebbe voler dire ” scelta di reclusione”.Questi particolari non fanno che alimentare l’alone di mistero che si cela dietro la produzione di questo manoscritto, un’opera unica che rappresenta uno stimolo continuo per gli studiosi dell’antichità.La pagina 290, quella con l’immagine del diavolo, è ben visibile nella fotografia sotto riprodotta.

libro gigante