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L’ibuprofene rende longevi alcuni organismi

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Gli scienziati del Buck Institute e della Texas A&M University hanno esaminato le reazioni di alcuni comuni organismi verso l’assunzione di ibuprofene. Questo principio attivo, contenuto in diversi medicinali piuttosto noti, è uno degli analgesici più comuni utilizzati per lenire il dolore d...

Gli scienziati del Buck Institute e della Texas A&M University hanno esaminato le reazioni di alcuni comuni organismi verso l’assunzione di ibuprofene. Questo principio attivo, contenuto in diversi medicinali piuttosto noti, è uno degli analgesici più comuni utilizzati per lenire il dolore di testa o i disturbi mestruali. Alcuni effetti secondari dell’ibuprofene sono al vaglio degli studiosi, che appunto hanno ottenuto risultati interessanti sulla somministrazione dello stesso a moscerini, vermi della frutta e lievito di birra. Nei tre modelli di organismo è stato riscontrato un aumento della vita media dopo una somministrazione regolare di ibuprofene nelle analoghe dosi raccomandate per gli uomini. Inoltre gli organismi avevano un aspetto più salutare. Questo non significa però che si è scoperto l’elisir di lunga vita.

Altre indagini condotte sui lieviti sono servite a spiegare il meccanismo alla base di tale longevità provocata dall’ibuprofene: in pratica l’assunzione di tale principio attivo comporta una diminuzione nell’assunzione di triptofano, un aminoacido di origine animale che va introdotto nell’organismo con gli alimenti. Al momento non è stato ancora chiarito il motivo per cui un decremento nel livello di triptofano di circa il 15% provochi un allungamento della vita media. Evidentemente c’è bisogno di ulteriori studi per esaminare nei dettagli la questione. Il segreto della longevità potrebbe essere svelato a breve anche a noi esseri umani.