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L'INFINITO NATURALE I

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La vita per un essere umano rappresenta l’esposizione all’infinito (termine che si identifica con l’immenso). Il cielo, le nuvole, lo spazio che ogni qualvolta manifestano qualcosa di fisico soggiacciono alla natura intrinseca delle cose, a quello che non può essere misurato ma ci appartiene....

Infinito2La vita per un essere umano rappresenta l’esposizione all’infinito (termine che si identifica con l’immenso). Il cielo, le nuvole, lo spazio che ogni qualvolta manifestano qualcosa di fisico soggiacciono alla natura intrinseca delle cose, a quello che non può essere misurato ma ci appartiene. Il carattere testardo e la cocciutaggine descrivono, a volte, l’amore. L’intercalare dello spirito che vaneggia e spadroneggia nell’essere intriso di energia solare. I raggi cosmici irradiano vita e splendore accattivante. Un fiume, un bosco delineano sensazioni nuove, che ricordiamo: il verde, i giochi dell’infanzia.
I sentimenti non possono essere misurati; le lacrime sono il simbolo della sofferenza. Il distaccamento fisico dai propri genitori, la meta ignota della propria vita delinea incertezza. Il razionale che estrapola dalla realtà normale. Ma cos’è la normalità? Rappresenta l’ordine delle cose, si identifica con la monotonia, l’essere umano che da asociale diventa essere che vive nella comunità cristiana e non. Avere grandi ideali, lottare per il bene comune è prerogativa dei grandi. Anche se, tutti possiamo divenire gladiatori della Giustizia. Vita nuova che si immola nei valori veri quali, ad esempio, quelli umani della ricerca perenne del vero volto della sofferenza. L’anima umana dipana i colori della vita, dell’arcobaleno.
Correre nel prato, osservare le nuvole, l’arco celeste che s’innalza fino al cielo sta a denotare il mutare o l’evolversi delle cose. Stato fisico in movimento: molecole che mutano in relazione alle leggi chimico-fisiche. La Natura suprema che dirama ordine nello spazio. Ordine che diviene emblema di superiorità e riproduce il senso fisico dell’essenza della materia. Proprietà meccaniche che stanno ad indicare i materiali ipertecnologici, le leghe speciali e le cose che l’uomo produce e la tecnologia fa divenire a somiglianza del consumo umano.
L’uomo, figlio di Dio è elemento primordiale della vita terrena e celeste allo stesso tempo, divenuta atomo o particella minore dell’Universo, che emette radiazioni energetiche inamovibili. L’infinito rappresenta il soprannaturale, lo spirito che veleggia come una nave sul mare o sull’Oceano e si dirige verso il nulla. L’occhio umano vede e scruta l’orizzonte, ma la sua stessa natura e il suo stesso stato d’animo lo portano verso una piena e inconsapevole dinamicità. Il domani muta e si trasforma a prescindere dalla nostra esistenza terrena. La storia, il pensare e le ideologie cambiano e mutano in relazione alla stessa natura embrionale dell’uomo. Ogni epoca porta racchiuse in sé idee che appartengono ad uomini grandi che hanno calcato le orme di questo o di quel mosaico.
Le nuvole, emblema di pioggia, rappresentano la tristezza, il carattere testardo che si piega al volere superiore dello spirito, che delinea intimità ed interiorità. Il nubifragio, per la sua violenza del manifestarsi rappresenta la natura suprema: rapporto tra uomo e dio che si incrina alle cose superiori che dettano ordini dall’alto che non sono comprensibili dalla mente umana. Ma sono state pensate con una logica di ampio respiro, che governa con impeto e superbia le cose minori.
L’ordine rappresenta una scala rigida: elementi primari che vivono e si moltiplicano in relazione alla stessa primitiva esistenza che soggiace alle leggi dell’istinto. Istinto che governa la natura e promuove l’amore stesso delle cose. Tramonto che indica la fine della giornata, ma anche il termine dell’esistenza terrena umana, pone un fine alla sofferenza che ogni individuo cela nel suo corpo e nell’Io interiore.
Antichi popoli, vittime ignare di guerre e distruzioni hanno patito la fame e la sofferenza fisica. Dopo il vuoto e il buio c’è la luce eterna della vita celeste: la cosa nuova. Tutto si muta, nulla si distrugge. La vita risorge. Tutto rende dinamico e pone in movimento il pensiero terreno che necessita di nuovi orizzonti, giardini celesti che simboleggiano la gioia, l’esistenza che diviene fedeltà al Signore.
Il sopraggiungere delle cose pone all’essere umano delle scelte da compiere: entità nuove che possono mutare il corso degli eventi. C’è chi dice di pregare prima di un esame scolastico o clinico.