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Il Lugano perde contro l'ultima in classifica ed il mister porta la squadra in fabbrica

Paolo Tramezzani

Dopo la pesante sconfitta del Lugano - squadra di serie A in Svizzera -, la quale ha perso per 5 a 2 contro il Thun, ultimo in classifica, il mister, Paolo Tramezzani (nella foto) - una volta giocatore dell'Inter, dell'Atalanta, del Tottenham, del Cesena, del Venezia e del Piacenza, poi vice-allen...

Dopo la pesante sconfitta del Lugano squadra di serie A in Svizzera -, la quale ha perso per 5 a 2 contro il Thun, ultimo in classifica, il mister, Paolo Tramezzani (nella foto) – una volta giocatore dell’Inter, dell’Atalanta, del Tottenham, del Cesena, del Venezia e del Piacenza, poi vice-allenatore dell’Albania e commentatore delle partite per la Rai – ha accolto l’esortazione dei tifosi arrabbiati in curva, “Andate a lavorare!” , convocando i calciatori lunedì allo stadio Cornaredo – dove il Lugano disputa le partite interne – e portandoli a sorpresa in una fabbrica di costruzioni che si trova nel paese di Davesco, in Canton Ticino, con il preciso scopo di far vedere loro il duro lavoro degli operai e degli impiegati, che si alzano alle 6 del mattino per guadagnarsi da vivere: così hanno fatto per una volta anche i componenti della squadra, che sta vivendo un periodo di insuccessi. In un recente passato, Sinisa Mihajilovic, allora tecnico della Sampdoria – e oggi del Torino dopo aver appeso lui stesso le scarpe al chiodo -, aveva fatto andare i calciatori in campo alle 7 del mattino dopo una serie di sconfitte, ma per il resto non si ricordano iniziative del genere da parte di un allenatore per dare una sferzata ad una squadra “che batte la fiacca”. Dopo aver stretto la mano ai lavoratori che arrivavano e visitato rapidamente la fabbrica, il Lugano è tornato ad allenarsi per cercare di recuperare. Per sapere un suo parere sulla singolare iniziativa di Tramezzani, è stato interpellato Angelo Renzetti, il presidente del club ticinese, il quale però non ha voluto esprimersi per “non darle pubblicità” – che andrebbe a discapito della squadra perdente -: piuttosto Renzetti ha affermato che il mister, in quanto tale, “con la squadra può fare ciò che vuole”. Anche appunto portarla in fabbrica a vedere “come si lavora davvero”, sperando che si “svegli”, dopo aver sentito operai e impiegati dire da dove vengono – più o meno lontano -, a che ora si svegliano la mattina e quanto guadagnano al mese – sottinteso: molto meno di un calciatore professionista che magari può “permettersi” di giocare e perdere vergognosamente una partita, come in questo caso – . Sarà servita alla squadra questa lezione eticamente esemplare?