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L'ultimo viaggio di Gianni: 'L'Italia pensi a me e a Fabo'

L'ultimo viaggio di Gianni: 'L'Italia pensi a me e a Fabo'

Proprio come dj Fabo, anche Gianni ha compiuto il suo ultimo viaggio in Svizzera e dice che l'Italia dovrebbe pensare a lui e a Fabo. Gianni Trez, 65 anni, un pensionato della Telecom che, proprio come Fabo, è partito da Venezia insieme alla moglie e alla figlia per morire in Svizzera, nella stess...

Proprio come dj Fabo, anche Gianni ha compiuto il suo ultimo viaggio in Svizzera e dice che l’Italia dovrebbe pensare a lui e a Fabo.

Gianni Trez, 65 anni, un pensionato della Telecom che, proprio come Fabo, è partito da Venezia insieme alla moglie e alla figlia per morire in Svizzera, nella stessa clinica dove è morto Fabo. «Il tumore si era preso completamente la sua bocca. Non poteva più parlare, non riusciva più a dormire, aveva dolori atroci».

La madre e la figlia che sono alloggiate in un hotel nelle vicinanze, raccontano gli ultimi momenti della vita del loro caro:

«È difficile da credere, ma quando siamo entrati in quella stanza Gianni era proprio tranquillo e mi sono rasserenata anche io. Gli abbiamo tenuto la mano, lui ha sorriso fino all’ultimo. Avrebbe voluto morire in Italia, certo. Ma il nostro è un Paese incivile. E se vi racconto questa storia così intima, è solo perché era la battaglia che mio marito avrebbe voluto fare. Anche lui come Dj Fabo. Mi ha detto: “Se servisse una mia foto, vorrei che usaste quella della vacanza in Grecia, dove sorrido con il mare dietro. Devono vederci, devono accorgersi di noi. Devono fare una legge”».

Continuano a raccontare della decisione presa: «Era successo qualche anno fa, quando Gianni stava ancora bene. Una sera tardi, seduti vicini sul divano di casa, avevamo visto un programma su Rai3 che raccontava la storia di un malato di Sla. Dai suoi tentativi di resistere, fino al viaggio in Svizzera per bere quel bicchiere che ti permette di andare via. Era stato molto commovente. C’eravamo detti che anche noi, in caso di un male incurabile, uno di quelli che ti tolgono la dignità, avremmo voluto morire così».

La signora, la moglie di Gianni, pensa alle critiche che inevitabilmente riceverà e risponde in questo modo: Noi rispettiamo tutti. Se un cattolico ritiene di dover soffrire fino all’ultimo per conquistare il paradiso ha il nostro rispetto. Ma noi non siamo credenti, e speriamo che sia ancora concesso in un Paese libero come dovrebbe essere l’Italia. Gianni, alla fine, ha detto: “Non metto limiti alla provvidenza. Vado a vedere cosa succede dopo la morte”.

Come molti altri, anche la signora si aspetta una legge dal Parlamento: «Ingiusto è dover fare questo viaggio. Mi aspetto una legge dal Parlamento. Non devono dimenticare la storia di Dj Fabo, di mio marito. Di quelli che stanno soffrendo. È una cosa che purtroppo può succedere a tutti».