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Cosa vedere a Luserna

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Luserna, a 1.333 mt d’altitudine, è la roccaforte della cultura cimbra e conserva numerose testimonianze della Prima Guerra Mondiale: un gioiello da scoprire.

Situato sull’Alpe Cimbra a 1.333 mt d’altitudine, il piccolo paese trentino di Luserna è un gioiello di storia, natura e cultura. Luserna è l’ultima roccaforte della lingua e cultura cimbra. Il suo nome deriva dal cimbro “laas” che significa “valico”, e in questo caso quindi luogo di accesso alla Valsugana. A Luserna tutto è storia: le vecchie case, le malghe, i musei, i sentieri, i sorrisi delle persone raccontano una storia difficile e tormentata e, insieme, la voglia di resistere e ricominciare che ha permesso a questo paese di rinascere e sopravvivere dopo la Grande Guerra. Camminando per le sue stradine e per i suoi sentieri si incontrano numerose testimonianze sulla Prima Guerra Mondiale e su come la popolazione ha affrontato quel periodo così oscuro della storia.

Luserna e la Prima Guerra Mondiale

Essendo localizzate proprio sulla linea di confine tra Austria e Italia, Luserna e l’alta Val d’Astico, che allora appartenevano all’Impero Austroungarico, rientrarono sin dagli inizi del 1900 nel progetto di fortificazione voluto dall’Austria in vista di una possibile imminente guerra. Gli abitanti di Luserna, dediti all’agricoltura e all’allevamento, parteciparono con entusiasmo alla costruzione del Forte Lusern sul loro territorio, poiché bambini, donne, uomini impegnati nella sua edificazione venivano ben pagati. Quella che era sembrata una benedizione, la costruzione del forte, divenne ben presto la rovina di questo paese tranquillo di montagna, poiché fu attaccato esattamente la mattina seguente all’entrata dell’Italia in guerra. I bombardamenti dei primi giorni di guerra costrinsero immediatamente bambini, donne ed anziani ad abbandonare immediatamente Luserna per sfuggire ad una morte certa.

Lontano dal centro abitato, ma poco distante dal Forte Lusern, troviamo il Cimitero di Costalta, che raccoglie le spoglie di soldati e civili morti durante la Prima Guerra Mondiale.

Il sentiero “Dalle storie alla storia”

A Luserna un sentiero molto suggestivo e d’impatto rievoca quei terribili anni di guerra. Si tratta del sentiero “dalle storie alla storia”, che tra boschi e campi accompagna il viaggiatore durante la salita al Forte Lusern con numerose sagome di metallo che rappresentano persone realmente esistite a Luserna. Su ogni sagoma troviamo il nome di quella persona e la sua storia, le sue frasi, le sue paure, le sue speranze. Sono quelle dei bambini le prime figure che si incontrano, e raccontano del loro lavoro al forte, della fatica nel portare acqua fino alla cima o delle monete che ricevevano lavorando lassù dopo la scuola spaccando pietre per ricavarne sabbia utile per il cemento. Poi si incontrano le donne, il sindaco, il parroco, gli uomini…ognuno con la sua storia terribile. Particolarmente toccanti sono le storie di alcune donne che raccontano di quando hanno dovuto lasciare, d’improvviso, le loro case e le loro stalle scappando chissà dove senza sapere se avessero mai rivisto i loro mariti partiti per una guerra che nemmeno sentivano come loro. E poi l’arrivo al Forte Lusern, che lascia senza fiato.

Sul sentiero circolare che riconduce alla piazza di Luserna si rincontrano le figure in metallo che ci raccontano della fine della guerra, delle donne che rientrano al paese non trovando più nulla, nemmeno i boschi. E poi i racconti degli uomini che, per tentare di ricominciare e ricostruire il paese, recuperano più materiale possibile smantellando il forte, con il rischio di morire maneggiando granate inesplose.

Questo sentiero circolare, decisamente impegnativo per quanto riguarda tutta la prima parte in salita ma comunque adatto a famiglie e bambini, è veramente molto toccante e ti porta a conoscere la storia di Luserna guardandola dal punto di vista di chi lì ha vissuto, combattuto, sofferto, partendo in guerra o fuggendo da essa da austriaco e tornando da italiano.

La cultura cimbra

A Luserna, oltre alla storia, è la cultura cimbra a fare da padrona: qui si parla ancora il cimbro, un’antica lingua tedesca.

La Provincia Autonoma di Trento e la Regione Trentino Alto Adige sono in prima linea nella tutela dell’unicità culturale di questa comunità e hanno promosso diversi interventi di salvaguardia, tra i quali l’edizione settimanale di un telegiornale in cimbro, “Zimbar Earde” (Terra Cimbra).

A Luserna i più anziani dei suoi 270 abitanti raccontano a figli e nipoti le antiche leggende cimbre. Queste storie antiche ,si possono rileggere su pannelli esposti lungo tutto il percorso di un altro sentiero che attraversa i boschi ed i pascoli di Luserna: il “sentiero dell’immaginario cimbro”.

All’interno del piccolo centro abitato, a pochi passi di distanza tra loro troviamo i musei di Luserna. La piccola piazza, ospita il Centro di Documentazione Luserna, dove vi sono numerosi reperti relativi alla sua storia. La Pinacoteca Rheo Martin Pedrazza raccoglie 35 quadri e disegni locali. La Haus von Prukk è il museo della tradizione popolare che mostra uno spaccato della vita tradizionale di Luserna; si tratta di una fedele ristrutturazione di una tipica abitazione contadina cimbra dell’800.

Per approfondire

Per conoscere la storia della Prima Guerra Mondiale e il suo sviluppo negli anni dal 1914 al 1918, il libro illustra in modo dettagliato e con particolare attenzione alle singole battaglie. Scritto con critica, il libro descrive le vittorie e le sconfitte secondo un’analisi dal punto di vista storico e militare ed è consigliabile per avere un’immagine chiara della guerra e di chi la vive in prima persona.

Di seguito una descrizione sulle battaglie che hanno caratterizzato la prima guerra mondiale e che hanno segnato il destino di molte forze mondiali coinvolte. Grazie a suggestive descrizioni di campi di battaglia, soldati e strategie adottate, il libro illustra in modo realistico e veritiero i fatti e le vicende che hanno segnato quel periodo che rimarrà nella storia.

La prima guerra mondiale descritta attraverso la costruzione di opere sugli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna come sbarramento per i nemici. Il progetto di partire dalle Alpi per attaccare il Veneto è l’argomento centrale di questo volume arricchito dal contesto storico in cui si colloca. Grazie ad un’illustrazione delle diverse strategie e dei piani di attacco, il volume vuole descrivere la guerra da un nuovo punto di vista, meno conosciuto e più interessante.