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Mafia russa: le foto delle tombe dei boss

tombe dei boss russi

Immagini a grandezza “uomo” dei maggiori capi delle mafie locali. Nel cimitero a vista emergono le lapidi che rappresentano la riproduzione impressionante a grandezza naturale dei boss.

I monumenti nel cimitero: tombe dei boss russi a dimensione naturale. Partendo dalle origini della dissoluzione dell’Unione Sovietica quando nel lontano 1990 il sistema politico ed economico sovietico si disgregò. La grande Unione Sovietica lentamente si avviò verso un processo che portò all’indipendenza degli Stati baltici.

Tombe dei boss russi: storie di faide fra mafie

In quegli anni in Russia si accanivano con forza le faide intercorse tra le mafie russe.

Ekaterinburg è il luogo dove emergono ben due cimiteri legati alle mafie dell’epoca. Il potere era conteso tra ben due clan principali: Uralmash e Centralnaya.

Stralci di storia ci riportano nel 1991 quando imperversava la guerra tra i clan. L’episodio che diede origine a sanguinosi attacchi fu la morte nello stesso anno di uno degli esponenti di Centralnaya ucciso dal clan rivale Uralmash.

Fu l’inizio di una serie di scontri tra le due mafie, gli attacchi in quegli anni si conclusero con la morte del capo Centralnaya ucciso dai rivali della mafia Uralmash.

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Tombe dei boss russi: sorti avverse

Una sorte ben diversa toccò al capo degli Uralmash. In seguito a varie fughe, venne scoperto e catturato dalla polizia. Finì gli ultimi anni della sua vita in prigione, dove vi morì. Tanti sono i dubbi legati alla sua morte: forse suicidio. Ovviamente, la fonte non è mai confermata, tanto da avvolgere nel vuoto le cause della morte del capo Uralmash .

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Tombe dei boss russi: immagini a grandezza naturale

Nel cimitero a vista emergono le lapidi che rappresentano la riproduzione impressionante a grandezza naturale dei boss. Immagini a grandezza “uomo” dei maggiori capi delle mafie locali che in quegli anni detenevano il potere della città.

Le immagini che vi mostreremo sono “realistiche”. Vere illustrazioni dei maggiori gangster del posto in posizioni particolari che caratterizzano il comportamento reale della vita dei capi.

Le foto sono tante c’è chi è stato ripreso che fuma e gioca a carte, chi mostrano il potere attraverso l’uso di collane e anelli d’oro indossati con orgoglio, poi ci sono personaggi vestiti in modo più “stravagante” con camicie hawaiiane. In un quadro del tutto surreale, c’è anche chi è stato immortalato con un telefono cellulare. All’epoca erano abbastanza grandi enormi rispetto a telefoni di oggi.

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Il costo della lapide era esorbitante, se pensiamo che un solo loculo di granito nero o malachite all’epoca costava circa 200mila dollari.

Tombe dei boss russi: una ricchezza visibile

Le lapidi in questo cimitero mostrano si pur in modo simbolico la potenza, nonché la sovranità di un individuo dalla vita alla morte.

Una sorta d’immortalità nulla contro il potere di un boss, neppure la morte poteva inevitabilmente arrivare a scalfire brecce, dirette all’indebolimento della figura imponente del gangster russo.

In vita un boss doveva erigere il proprio status, in qualità di persona superiore mostrando immediatamente la differenza con il cittadino russo medio. Doveva apparire appariscente, con gioielli dal valore pazzesco tanto da rappresentare la ricchezza di un piccolo paese.

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Non solo i gioielli dovevano essere di un pregio inestimabile, ma a contorno della potenza del boss anche i vestiti e le scarpe, camicie e orologi e gioielli. Tutti i gioielli dovevano essere di un metallo prezioso: l’oro. I vestiti, invece dovevano obbligatoriamente essere di marca.

Uno degli oggetti più sacri era una catena d’oro battesimale, il simbolo ovviamente, era una croce con diamanti, gli esponenti della mafia russa erano molto religiosi.