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Magnitudo terremoto e teorie complottiste: il comunicato ufficiale di Ingv

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La questione della magnitudo legata alla prima scossa di terremoto nel centro Italia, avvenuta nella notte del 24 agosto alle 3.36 ha scatenato molte polemiche. Si è diffusa infatti, specialmente sul web, una sorta di teoria complottista legata all'esatta intensità del sisma, accompagnata dall'ipo...

La questione della magnitudo legata alla prima scossa di terremoto nel centro Italia, avvenuta nella notte del 24 agosto alle 3.36 ha scatenato molte polemiche. Si è diffusa infatti, specialmente sul web, una sorta di teoria complottista legata all’esatta intensità del sisma, accompagnata dall’ipotesi di una sottostima da parte dell’Ingv, istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, un’alterazione consapevole legta ad un decreto del governo Monti secondo il quale i terremoti sarebbero, fino al grado 6.1 di competenza degli enti locali per ciò che riguarda il risarcimento dei danni e di competenza dello stato qualora superino questa magnitudo. Le assurde teorie complottiste dunque ipotizzavano che lo Stato non dovrebbe, dopo un sisma di magnitudo 6, risarcire i terremotati. Proprio in merito a tale diffusione di informazioni errate, è intervenuto Ingv con un comunicato ufficiale nel quale si fa chiarezza sulla magnitudo rilevata per il terremoto che ha colpito Lazio, Umbria e Marche e cercando di spegnere la polemica infondata. Anzitutto il decreto Monti, che faceva riferimento al grado della scala Mercalli che viene assegnato sulla base dei danni e non dell’intensità del terremoto (in quel caso si fa riferimento alla scala Richter, legata alla magnitudo reale dell’epicentro), è stato soprresso con la Legge n.100 del 12 luglio 2012, la quale stabilisce che la ricostruzione venga risarcita interamente dallo Stato.

Di seguito riportiamo invece il comunicato Ingv che spiega chiaramente come viene calcolata la magnitudo ed il margine d’errore: “il valore della magnitudo NON è utilizzata per il risarcimento dei danni prodotti dai terremoti; per questo scopo in passato sono stati utilizzati i valori di intensità calcolata sulla base della scala Mercalli (in realtà la scala Mercalli-Cancani-Sieberg). Come qualsiasi parametro fisico, la stima della magnitudo è affetta da incertezza. In particolare il valore di magnitudo calcolato dall’INGV è 6.0 +0.3/-0.3 Le stime fornite dall’INGV, dall’USGS e da altre agenzie internazionali rientrano nella variabilità aspettata. I dati utilizzati e i parametri del modello crostale di riferimento possono differire contribuendo all’incertezza della stima. L’INGV utilizza un modello delle velocità crostali calibrato proprio per l’Italia centrale e una densità di stazioni sismiche maggiore di quello delle altre agenzie internazionali che utilizzano modelli di velocità globali. Anche L’INGV, utilizzando i modelli globali ed un’altra tecnica di analisi dei dati (RCMT) ottiene un valore di magnitudo pari a 6.2. Esistono diversi definizioni e metodi di stima delle magnitudo (magnitudo locale, magnitudo momento, magnitudo dalle onde superficiali e di volume, magnitudo durata, ecc.). Queste vengono utilizzate a seconda del tipo di strumentazione che ha registrato le onde sismiche rilasciate dal terremoto e della distanza tra le stazioni e l’epicentro (scala locale, regionale o globale). Per il medesimo evento sismico, dovrebbero fornire stime della magnitudo identiche, ma effettivamente forniscono valori leggermente differenti anche se di norma all’interno delle incertezze di ciascuna stima”.