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Mal di montagna: un test per non correre rischi

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Tre persone su dieci in alta quota vanno incontro al mal di montagna, un disturbo legato al mancato adattamento dell’organismo alle grandi altitudini (si verifica infatti al di sopra dei 2.500 metri), in particolare quando si sale troppo rapidamente. I sintomi sono: vertigini, nausea, irrit...

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Tre persone su dieci in alta quota vanno incontro al mal di montagna, un disturbo legato al mancato adattamento dell’organismo alle grandi altitudini (si verifica infatti al di sopra dei 2.500 metri), in particolare quando si sale troppo rapidamente.

I sintomi sono: vertigini, nausea, irritabilità, cefalea, estrema stanchezza, mancanza di sonno, fino ad arrivare, nel 2% dei casi, all’edema polmonare o cerebrale, con tutti i pericoli che ne conseguono.

Per identificare le persone a rischio alcuni ricercatori italiani e francesi hanno messo a punto un test che consentirà di conoscere la propria vulnerabilità all’alta quota.

Il test deve essere eseguito quattro ore dopo l’esposizione alle condizioni di alta quota ( il prossimo obiettivo del gruppo di studio è di riprodurle artificialmente): misura la saturazione di ossigeno nel sangue e, contemporaneamente, analizza il cuore attraverso gli ultrasuoni.