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'Mamma sto per morire', la madre racconta l'ultima tragica telefonata del figlio di 3 anni

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Una madre racconta la drammatica e tragica morte del secondo figlio di soli tre anni, ucciso per mano del padre impazzito. L'uomo aveva già avuto episodi violenti a partire dalla nascita del figlio più piccolo.

Il dolore di una madre

Christy Adams, mamma 30enne dalla Carolina del Nord, stava parlando al figlio Jesse di 3 anni al telefono. Improvvisamente, ha sentito il marito Carey Adams infierire sul povero bimbo. Il dramma è avvenuto nel luglio 2012. Christy, che vive con l’altro suo figlio Christopher di 10, ha parlato di questo terribile episodio per far si che non si ripetano più violenze domestiche come questa: “Penso al mio bambino ogni singolo giorno e non è mai facile. Cerco di andare avanti con la mia vita, per amore di Christopher, ma è difficile, davvero difficile. Non vorrei mai sentire di una mamma che sta vivendo quello che ho passato”.

L’illusione della felicità

La donna incontrò Adams ad una festa di compleanno nel luglio 2007, quando era incinta di Christopher di sette mesi: “Mostrò grande interesse sentimentale nei miei confronti, e la cosa mi sorprese e mi conquistò. Gli dissi subito si”. La storia con l’uomo progredì velocemente: “Non potevo credere a quanto ero fortunata, avevo incontrato un vero gentleman che amava me e mio figlio”.

Nel novembre di quello stesso anno i due si sposarono, nonostante il padre di lei si opponeva. Secondo il saggio papà, era successo troppo in fretta. Già nel 2008 la situazione prese una brutta piega, dopo che Christy rimase incinta di nuovo: “Improvvisamente l’uomo che amavo cominciò ad insultarmi, dicendomi che ero brutta, grassa ed ignorante, e minacciava di affogarmi. Mi ha umiliata, e non credevo che potesse essere vero”.

Dopo la nascita di Jesse, la situazione è definitivamente precipitata, con diversi episodi di violenza fisica e psicologica. Una volta l’uomo ha colpito la propria compagna sbattendola contro il forno. Terrorizzata, lei si rifugiò in camera da letto con i due figli chiudendosi dentro: “Ed il mattino dopo Carey si comportò come se non avesse fatto nulla”.

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La promessa di un cambiamento

“Ma io andai a denunciarlo e mi trasferii con i ragazzi da mia madre. Allora Carey accusò il colpo, telefonandomi di continuo e dicendomi che sarebbe cambiato e che non l’avrebbe fatto mai più. Qualche mese dopo gli diedi una nuova possibilità, perché vedevo di nuovo l’uomo di cui mi ero innamorata. Ma poi l’ho rimpianto quasi subito”. Adams era rimasto senza lavoro e sfogava la frustrazione sulla propria compagna, che intanto aveva cominciato di nascosto a risparmiare dei soldi per poter andarsene indisturbata, con l’intenzione di divorziare. A giugno 2012 finalmente lei trovò il coraggio di rompere la relazione, andando a vivere da un amico. Christy ed Adams si erano poi accordati sull’affido dei bambini, che sarebbero rimasti una settimana con l’una, quella dopo con l’altro”.

Il terribile gesto del padre

“Ma un giorno di luglio nel 2012, Jesse era rimasto con il padre, mentre Christopher si trovava con la mamma, per sua fortuna. Ci fu un alterco al telefono al culmine del quale Carey minacciò di uccidere se stesso ed il bambino. Perciò Christy corse subito dall’ex compagno, avvertendo la polizia mentre era in auto. Da un altro cellulare proprio il piccolo Jesse la chiamò, dicendole: “Mamma, sto per morire”, e si sentirono delle urla, seguite da un tonfo e dalla voce di Carey: “Ho appena ucciso Jesse ed è colpa tua”. La donna aggiunge: “Mi disse che il piccolo era sul letto sanguinante ed ormai morto. E lo fece con una calma spaventosa”. L’uomo aveva sparato al proprio figlio. La donna poté vedere il suo corpo senza vita in ospedale, dicendo poi di ricordare poco di quei momenti.

La memoria di Jesse

Lo stesso Carey si era poi suicidato: “Non mi importava che fosse morto, pensavo solo al mio bimbo”. Lei stessa poi non riuscì a dire al fratellino Christopher la verità, ma quest’ultimo aveva capito tutto e desiderò conservare tutti i giocattoli ed i vestiti di Jesse. “Parliamo di lui per tutto il tempo, Christopher è riuscito ad andare avanti e si chiede come sarebbe stato suo fratello adesso. Ma io sono sempre abbattuta. Sulla tomba tengo sempre qualche giocattolo che gli era appartenuto, e sento che Jesse ci è in qualche modo accanto. Io gli dico sempre che mi dispiace che sia morto, sento un gran senso di colpa anche se non c’era niente che potessi fare. Sentirò questo peso fino al giorno in cui anche io me ne andrò per sempre”.

Christy però si impegna per far si che tragedie simili non succedano mai più: “Troppe persone non trovano il coraggio di parlare, invece bisogna avere coraggio ed io spero di poter aiutare tutti loro. La mia vita è cambiata per sempre; un pezzo del mio cuore e dell’anima è scomparsa, ma manterrò viva la memoria di Jesse “.