> > Manovra: domani il voto di fiducia al Senato

Manovra: domani il voto di fiducia al Senato

Senato

I tempi sono davvero strettissimi per avere  l'ok della manovra in Senato. Il governo richiederà la fiducia sulla legge di bilancio. Si punta al voto in Aula entro  domani sera.   Le dichiarazioni di voto partiranno alle ore 12.00.  La prima chiamata è prevista per le 14.30. Matteo Re...

I tempi sono davvero strettissimi per avere l’ok della manovra in Senato. Il governo richiederà la fiducia sulla legge di bilancio. Si punta al voto in Aula entro domani sera.

Le dichiarazioni di voto partiranno alle ore 12.00. La prima chiamata è prevista per le 14.30. Matteo Renzi, presidente del Consiglio, ha accettato di sospendere le dimissioni in attesa dell’ok alla manovra.

Il Pd da questa mattina ha richiesto di accelerare i tempi. Il capogruppo del Pd, in commissione Bilancio, Giulio Santini afferma: “chiederemo di fare il più presto possibile” e si suppone che possa andare in Aula domani sera.

La lega però attacca: “Non ci sono le basi per l’approvazione rapida della legge di bilancio al Senato a meno che il governo non elimini immediatamente tutte le marchette pre-elettorali inserite prima del voto di domenica. Non vogliamo prolungare l’agonia per ripagare gli endorsement ricevuti da Renzi in campagna elettorale”. Così specificano in una nota i capigruppo alla Camera e al Senato Massimiliano Fedriga e Marco Centinaio .

“Ma Renzi e Alfano sono proprio sicuri che tutti i senatori voteranno la fiducia alla manovra?”. Questa la domanda del senatore di Firenze, Francesco Nitto Palma. “Renzi e Alfano, dopo averci stalkerizzato per mesi con le esigenze di stabilità e salvaguardia del sistema economico nazionale, vogliono andare al voto a febbraio con una legge maggioritaria alla Camera e una proporzionale al Senato”.

Palma che chiede ancora: ” Siamo sicuri che i senatori non preferiscano un governo che gestisca l’esercizio provvisorio e che completi la legislatura anziché andare al voto a febbraio con un Paese che è profondamente diviso? Se per caso Renzi e Alfano immaginano di poter portare il Paese alle elezioni con il loro governo sappiano che il passaggio obbligato è il voto di fiducia sulla legge di stabilità. E mi auguro che se dovessero provare questo azzardo abbiano certezza che i senatori non renziani del Pd, quelli di Ncd e quelli di Ala votino tale fiducia”.