All’interno della Riserva Naturale della Marcigliana, un parco di 4000 ettari circoscritto tra Roma, Fonte Nuova, Mentana e Monterotondo, dalla vegetazione lussureggiante, si erge, tetro, un edificio diroccato: il manicomio abbandonato della Marcigliana.
La storia dell’edificio è incerta: “manicomio – convento – orfanotrofio” sono le voci che si ripetono più spesso per definire questo posto dimenticato e sinistro. Secondo i più, la struttura è sorta nei primi decenni del ‘900 come ospedale psichiatrico. In seguito, attorno agli anni ’40, l’edificio sarebbe stato riutilizzato come convento ed orfanotrofio: la sua posizione fuori dall’Urbe, in una zona non abitata, convalida queste ipotesi.
Una testimone, la signora Bruna, sessant’anni, afferma di essere entrata nell’istituto gestito dalle suore quando aveva 3 anni. Bruna ricorda un luogo piacevole, molto curato e pulito, con un bel giardino pieno di fiori. Oggi la situazione è molto diversa.
L’edificio sembra un set allestito appositamente per un film horror: porte ed infissi mancanti, porzioni di mura crollate, zone del soffitto sfondate, pavimento sudicio. Solo edere, rampicanti, olmi, cipressi e querce mantengono il possesso dell’edificio corrotto da decenni di abbandono e vandalismo.
All’interno i corridoi sono tetri e lugubri a causa del chiaro-scuro delle fronde delle piante che hanno invaso l’edificio e delle molte stanze a destra e sinistra che, senza più porte, sembrano voler inghiottire da un momento all’altro i visitatori ed ospitare inquietanti presenze. Le scale sono crollate in più punti e non hanno ringhiera, le piastrelle sono state rimosse e il cemento e la polvere coprono i pavimenti insieme a mattoni spaccati.
Ciò che rende ancor più terrificante questa struttura sono infine i graffiti: animali mostruosi a due teste e muniti di corna e lingue biforcute, simboli esoterici, frasi scomposte e brani di poesie incompiute rendono agghiacciante questo luogo che, secondo la gente del posto, di notte diviene teatro di rave party e ricovero di sbandati, vagabondi e satanisti.