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Marco Simoncelli è indimenticabile per dieci motivi

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Il Sic è scomparso sei anni fa, ma il ricordo del pilota guerriero è ancora vivo in tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato e tra i numerosi fan che lo seguivano nelle imprese sportive. Marco Simoncelli è una di quelle persone che non si dimenticano facilmente, la sua storia resterà pe...

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Il Sic è scomparso sei anni fa, ma il ricordo del pilota guerriero è ancora vivo in tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato e tra i numerosi fan che lo seguivano nelle imprese sportive. Marco Simoncelli è una di quelle persone che non si dimenticano facilmente, la sua storia resterà per sempre attuale perché in fondo questo ragazzo di soli ventiquattro anni è restato impresso nella memoria di tutti noi, anche di chi non si intende di sport. Il Sic, che aveva fatto della semplicità uno stile di vita, non sarà dimenticato per almeno dieci validi motivi:

  • Marco Simoncelli era una persona pura e spontanea, come ce ne sono poche in giro. Leale con tutti e capace di divertirsi sempre e con chiunque, era disponibile con tutti anche sul lavoro;
  • Marco aveva la velocità nel sangue, la sua prima gara ufficiale risale a quando aveva solo nove anni. Da allora in poi la sua carriera è stata sempre in ascesa, una delle sue specialità era quella di tenere il controllo della moto sull’asfalto bagnato. Una delle sue espressioni ricorrenti era: “Dai, Diobò, ci provo”;
  • Non si arrendeva mai: il 2004 non è stato un anno fortunato per il Sic a causa di un infortunio, ma lui non si arrende ed infatti nel 2006 e 2007 riesce ad arrivare decimo in classifica generale;
  • Sempre in gara con entusiasmo (“Tanto gas e poche pugnette”): Simoncelli era un grande campione e non si smentiva mai, in gara e nella vita. Dal 2008 al 2011 fu un susseguirsi di vittorie e grandi risultati in pista. Nel 2011 arriva secondo a Phillip Island, il miglior risultato conseguito nella sua breve ma intensa carriera;
  • Il Sic aveva il numero 58 all’Europeo: aveva in realtà optato per il numero 55, ma in quella circostanza era occupato, così gli toccò il 58. Questo fu il suo primo numero ufficiale che ha mantenuto fino alla fine;
  • Il rapporto con suo padre, che per lui era come un amico: i due avevano un’intesa reciproca, non sembravano neppure padre e figlio, ma due grandi amici che si capiscono senza bisogno di parlare;
  • Il Sic era lento nelle sue operazioni quotidiane e arrivava sempre in ritardo, anche agli appuntamenti con Valentino Rossi, che ricorda proverbiali ritardi dell’amico e collega con grande affetto;
  • Kate Fretti e Marco stavano insieme dal 2006, si conobbero in una discoteca di Riccione. Ma solo un po’ di tempo dopo a Valencia il campione presentò Katia come la sua “morosa”. Il loro era un legame straordinario, e stavano infatti progettando di andare a vivere insieme;
  • La testa riccioluta del Sic non si può dimenticare, era davvero particolare e lo rendeva unico;
  • La storia del Sic non può finire qui, e anzi di sicuro continuerà.