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Maria Elena Boschi piange per la sconfitta al Referendum

Maria Elena Boschi piange per la sconfitta al Referendum

Nel cuore della notte Maria Elena Boschi scoppia a piangere. E piange per l'esito del referendum costituzionale. Maria Elena Boschi (Montevarchi, 24 gennaio 1981) è una politica italiana, è il nostro  Ministro senza portafoglio per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlame...

Nel cuore della notte Maria Elena Boschi scoppia a piangere. E piange per l’esito del referendum costituzionale.

Maria Elena Boschi (Montevarchi, 24 gennaio 1981) è una politica italiana, è il nostro Ministro senza portafoglio per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento, ministro con delega all’attuazione del Programma di Governo nel Governo Renzi oramai dal 22 febbraio 2014.

Due lacrime scivolano sulle sue guancette rosacee facendo colare anche un po’ di rimmel sul volto. La Boschi piange in un comprensibile misto di rabbia e delusione. La sua è incredulità, è paura, è non accettazione. Pensiate che solamente due anni fa, proprio negli indici di gradimento, Maria Elena Boschi era il ministro in assoluto più popolare di tutto il Paese: la unica madrina delle riforme compresa quella più importante, quella della Costituzione, e perciò riverita e temuta, inarrivabile, e anche direi corteggiatissima. Sarà la Boschi l’erede di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, almeno così fu scritto.

In veste di responsabile delle riforme, infatti, nei primi sei mesi di governo ha organizzato a fianco del presidente Matteo Renzi tutta una serie di incontri tra le varie forze politiche, incontri che hanno prodotto la proposta di modifica costituzionale, quella che contiene la riforma del senato esistente e anche la fine del bicameralismo perfetto.

Sondaggi segreti:

Appena tre giorni fa usciva sorridente dal teatro San Carlo di Napoli fasciata in un bellissimo abito di seta con spighe turchesi , ma nessuno osservò nei dettagli il vestito, tutti notarono invece quei suoi sorrisi come la certezza che le cicatrici politiche lasciate dalla spiacevole vicenda di Banca Etruria fossero in qualche modo state rimarginate e che la rimonta del Sì fosse ormai già compiuta. Era inevitabile quindi, supporre che la Boschi avesse tra le mani dei sondaggi riservati, dei sondaggi sicuri e anche trionfali. Ma non era affatto così. Adesso, comunque, nessuno deve sapere di queste lacrime. Non è diciamo la notte giusta per tenere nascosto un tale segreto. La notizia del pianto di Maria Elena esce dalla sua stanza e arriva praticamente ovunque nei corridoi dell’ex Collegio Nazareno, la sede del Partito democratico.

E Matteo Renzi dove stava?

La voce di Enrico Mentana che esce dalle tivù e legge i primi tragici exit-poll ufficiali. Un minuto dopo la voce di Bruno Vespa da la conferma. Una sconfitta davvero netta questa . Guerini, Orfini e Bonifazi, il tesoriere e il re degli aperitivi al Salotto 42, commentano quindi a bassa voce, quasi bisbigliando. Anna Ascani invece si muove in fondo al corridoio quasi in bilico sui suoi tacchi veritginosi, con una giacca tutta color fragola. Luca Lotti la evita come si evita la peste e va via con passo lesto, sguardo teso e nervoso. E Matteo? Matteo Renzi dov’è? Renzi si torva è già presso Palazzo Chigi, dove a breve dovrà tenere una conferenza stampa. Ma per dire cosa? Mica perché si vuole dimettere? Tutti i renziani sono sbigottiti. Filippo Sensi poi, il portavoce del premier Renzi, sembra paralizzato e non si muove più. Infine, come se si fosse ricordato di qualche cosa di veramente importante, prende il cellulare e inizia ad scrivere degli sms. Intanto è quasi l’ora x.