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Marijuana leggera legale in Italia: ora è possibile comprarla

Cannabis per uno medico

La marijuana leggera è legale in Italia e viene venduta come Indica Sativa da un’azienda emiliana di nome Easyjoint, avendo anche qui un grande successo dopo quello avuto in Svizzera.

La vende un’azienda emiliana

Da tempo si parlava di rendere legale la marijuana in Italia e adesso lo è: si tratta di marijuana leggera, con un contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) – ovvero il principio psicoattivo del prodotto – inferiore allo 0,6 %.

Il nome di questo tipo di commercio si chiama Indica Sativa Trade, poiché il tipo di cannabis che viene venduto, è detto Indica Sativa – pianta ibrida nata dall’unione di due diversi tipi di cannabis -. Questa deriva dalla cannabis chiamata Eletta Campana ed importata da un’azienda emiliana, Easyjoint, che ora la vende. La marijuana light ha già avuto successo in Svizzera, dove le sue confezioni sono simili a quelle delle sigarette. In realtà un tipo di canapa sativa come quella che viene prodotta oggi a Parma dalla ditta Canapaio Ducale di Luca Marola, era presente in Italia fin dagli Anni Trenta, ma la settimana scorsa è stata rilanciata sul mercato e la vendita sta andando bene, riferiscono dalla Easyjoint. Il prodotto ha potuto persino essere presentato alla Fiera Internazionale della Canapa di Casalecchio di Reno in provincia di Bologna.

Benefici

La marjuana leggera può essere anche usata in campo medico con funzioni antiemetiche – prevenire o contrastare nausea e vomito soprattutto nei casi di leucemia infantile e durante la chemioterapia per combattere i tumori – o contro le convulsioni – grazie al cannabidiolo, con cui interagiscono dei particolari recettori presenti nel nostro organismo -; inoltre è utile contro il mal di testa, i reumatismi in quanto ha proprietà antinfiammatorie e contro i dolori mestruali: il THC infatti è in grado di ridurre il dolore e di rilassare, decontrarre i muscoli; poi la cannabis agisce contro l’asma perché capace di dilatare i bronchi – si sta cercando anche di produrre fumo in maniera differente, ma ciò rappresenta comunque un danno ai polmoni -, contro il glaucoma, caratterizzato da una forte pressione all’interno degli occhi (intraoculare). Ancora, l’Indica Sativa può stimolare l’appetito nei malati di AIDS – poiché non interferisce con l’azione dei farmaci antivirali che si assumono in questi casi – e l’appetito nelle persone affette dalla sindrome denominata di deperimento; può agire contro le crisi epilettiche – gli studi a riguardo sono ancora in corso, ma in molti casi la somministrazione di marjuana leggera ha funzionato – o contro malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson, ictus, sclerosi multipla e corea di Huntington – che influisce sulla coordinazione muscolare e porta a problemi psichiatrici -, perché protegge le cellule del cervello.

Metodi di somministrazione

Pensando a metodi alternativi al fumo di cannabis, si è arrivare a produrla in pillole, ma acquistarle costa molto e non è facile il loro passaggio nell’organismo. Inoltre c’è l’inalazione, come quella che avviene con l’aerosol e persino cerotti che fanno arrivare le sostanze che contiene la marijuana attraverso la pelle.

Controindicazioni

Naturalmente non bisogna esagerare con l’uso di cannabis, perché può insorgere la dipendenza, ecco perché la “legalizzazione delle droghe leggere” è sempre stato un argomento molto delicato e dibattuto. Inoltre abusando di erba, possono sopraggiungere problemi respiratori e bronchiti, problemi psichici come schizofrenia e psicosi, depressione, ansia, deficit di apprendimento, memoria e attenzione. Le donne incinte, poi, possono partorire bambini con un peso inferiore al normale per i neonati.

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