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Marte: la Nasa rilascia nuove foto del pianeta rosso

Marte

La Nasa ha rilasciato nuove immagini di Marte, mettendo in evidenza come in realtà la superficie del "pianeta rosso" sia caratterizzata da molti colori

Se siete alla ricerca di solitudine, tranquillità e bellezza, non c’è posto migliore della superficie del pianeta Marte. Marte ha guadagnato nel corso degli anni il suo soprannome di pianeta rosso, ma la telecamera HiRISE a bordo della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) è riuscita a rilevare le sottili differenze di colorazione del terreno in un arcobaleno di colori.

Da dieci anni, la HiRISE ha registrato immagini meravigliose e scientificamente preziose di Marte. Le sue foto sono così dettagliate che gli scienziati possono esaminare le caratteristiche del pianeta a pochi metri di distanza. Tra questi elementi, vi è anche il recente sito del crash della sonda Schiaparelli dall’Europa. Lo Schiaparelli EDM Lanner che costituiva parte della missione spaziale ExoMars sviluppata dall’Agenzia Spaziale Europea e da Roscosmos per esplorare appunto il pianeta Marte. È stato progettato e costruito in Italia da Thales Alenia Space. L’obiettivo della sonda era quello di fornire a ESA e Roscosmos la tecnologia per eseguire un atterraggio controllato sulla superficie del pianeta rosso.

sonda Marte

Il lander si chiamava così in onore dell’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, che ha effettuato studi importanti e determinanti sulla superficie di Marte. La sonda Schiaparelli, insieme al modulo orbitante Trace Gas Orbiter (TGO), faceva parte della prima delle due parti che compongono la missione ExoMars, il cui lancio è avvenuto nel 2016. La seconda parte, inizialmente prevista per il 2018, è stata rimandata al 2020 per ritardi nello sviluppo delle tecnologie necessarie.

Marte: il lancio della sonda Schiaparelli e il suo impatto sul pianeta rosso

Il modulo di discesa Schiaparelli e l’orbiter TGO hanno completato i test. Sono quindi stati integrati in un razzo Proton-M al cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, verso la metà del gennaio 2016. Il lancio è avvenuto alle 9.31 del 14 marzo 2016. Un segnale dall’orbiter è stato ricevuto alle 21.29, dando conferma della riuscita del lancio e del corretto funzionamento della sonda. Dopo un viaggio di sette mesi, Schiaparelli si è separato dall’orbiter il 16 ottobre 2016. È quindi entrato in una traiettoria balistica per scendere sul pianeta rosso, mentre il TGO si inseriva nell’orbita marziana. Il luogo scelto per l’atterraggio era il Meridiani Planum, una pianura situata nelle vicinanze dell’equatore.

robot nasa

Tuttavia, le comunicazioni con il lander si sono interrotte circa cinquanta secondi prima del previsto contatto con il suolo. Sono state eseguite analisi sui dati di telemetria trasmessi in tempo reale dal lander tramite il TGO. Tali analisi hanno permesso agli ingegneri dell’ESA di scoprire che i retrorazzi sono stati spenti dal computer di bordo dopo solo tre secondi invece dei trenta previsti. Secondo le stime dell’ESA, il lander ha percorso in caduta libera circa tre chilometri e ha impattato con il suolo marziano a una velocità maggiore di trecento chilometri orari, distruggendosi nell’impatto.

marte

Schiaparelli non ha quindi potuto effettuare i test scientifici che erano previsti dopo il suo atterraggio. Ma i dati forniti hanno comunque consentito di verificare che gran parte della fase di discesa era conforme a quanto previsto. Tali dati saranno utili anche per progettare l’atterraggio controllato del lander in un prossimo futuro. Dalla telecamera HiRISE sono state ricavate oltre duemila nuove immagini, rilasciate precisamente nei mesi di agosto, settembre e ottobre. La NASA potrebbe ora effettuare la sua prossima missione su Marte nel 2020.