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Maschera antigas collegato al bong: il nuovo sballo degli adolescenti su facebook

Maschera antigas collegato al bong: il nuovo sballo degli adolescenti su facebook

Sui social sempre più protagonista lo "sballo" per piacersi ed essere piaciuti: tra innovazione e tradizione nella nuova frontiera della droga "legale" Giovani e droga, due mondi sempre più strettamente connessi. Nuove droghe e nuove modalità di consumo per fasce d'età sempre inferiori. Sullo s...

Sui social sempre più protagonista lo “sballo” per piacersi ed essere piaciuti: tra innovazione e tradizione nella nuova frontiera della droga “legale”

Giovani e droga, due mondi sempre più strettamente connessi. Nuove droghe e nuove modalità di consumo per fasce d’età sempre inferiori. Sullo sfondo, il mondo dei social: la vetrina dove lo “sballo” diventa strumento per piacersi ed essere piaciuti. L’uso di sostanze stupefacenti impazza sui profili facebook dei più giovani, dove vengono sperimentate novità e alternative che tentano spesso di sfuggire al vincolo della legalità.

È il caso delle nuove sostanze derivate da prodotti farmaceutici, spesso importati da paesi dove non è richiesta la prescrizione medica per l’acquisto. Un esempio può essere quello della codeina, oppiaceo derivato dalla morfina e contenuto all’interno di alcuni sciroppi che viene consumata in abbinamento a prodotti e alimenti della tradizionale gastronomia (come il gelato o le bevande gassate). La caratteristica di sostanze come questa, quella di essere all’interno di un limbo che galleggia tra legalità e illegalità, contribuisce alla diffusione di pratiche e sostanze simili.

La rete diventa il mezzo attraverso cui recuperare il materiale utile allo “sballo”. Tra le nuove tendenze sembra emergere quella del fumo consumato nei bong (pipe ad acqua) collegati a maschere antigas, per aumentare l’effetto del prodotto. Pratiche sempre più spesso diffuse e sponsorizzate da pagine web specializzate in materia, dove è persino possibile trovare consigli e controindicazioni.

Quando la droga diventa di tendenza, quando comunica status e appartenenza di gruppo, allora riesce a diffondersi con più velocità, emergendo spesso come fenomeno di massa. Dalle parole di Riccardo Gatti, responsabile del dipartimento Dipendenze dell’Ats, l’ex Asl, è possibile comprendere la gravità del fenomeno: “l’abuso di prodotti legali è un fenomeno sottovalutato, e non si fa nulla per contenerlo”.