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Materiale usato per i freni

Materiale usato per i freni

Quando si viaggia in auto è importante avere la certezza che il veicolo sia sicuro e non abbia nessun problema, ancor più se si tratta del sistema frenante.

Spesso si lascia che sia il meccanico di fiducia ad occuparsi di quali siano i migliori dischi o pastiglie da utilizzare nella manutenzione della propria auto. Specialmente quando noi non ce ne intendiamo a sufficienza, non vogliamo rischiare di compromettere il funzionamento della nostra auto. Non è corretto, tuttavia, affidarsi alla sola esperienza altrui, o meglio, non è neppure conveniente in termini economici, perché le truffe possono sempre essere in agguato. Ad esempio, non tutti sono a conoscenza del fatto che per controllare l’efficacia delle pastiglie per i freni, queste è necessario che vengano testate sul bagnato e non su asfalto o percorso asciutto.

Le pastiglie di ricambio per i freni sono una componente fondamentale per il perfetto funzionamento del sistema frenante, proprio per questa ragione la vigente normativa ECE R90 impone una valutazione dell’attrito. Il materiale d’attrito ha un ruolo fondamentale nel permettere all’autovettura di frenare, chiaramente la sua efficacia varia al variare di temperatura e condizioni atmosferiche.

Materiale che permette il massimo delle prestazioni

Non è semplice la scelta dei materiali che insieme permettano ai freni il massimo in fatto di prestazioni, comfort e durata nel tempo. I moderni sistemi frenanti impiegati sui veicoli a motore fondano la loro azione sull’attrito e le pastiglie per freni ne sono l’elemento principale poiché agiscono sul disco. Inizialmente, come materiale d’attrito vennero impiegate fibre di amianto, di cui non si conosceva ancora l’aspetto nocivo, resine ed altri elementi. Con il passare del tempo, sono stati testati nuovi materiali ed oggi a comporre le pastiglie se ne impiegano addirittura 20. Oggi le pastiglie per freni presentano una base in metallo su cui viene a poggiare questo mix di materiali d’attrito. Chiaramente, l’efficienza finale, così come la durata nel tempo, sono il risultato della composizione stessa del materiale che è stato impiegato.