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Meningite Toscana: nessun nesso con la presenza di immigrati

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E' sempre più allerta rossa per l'epidemia di meningite diffusa in Toscana, dopo il decesso di un uomo a Prato e altri decessi avvenuti negli scorsi giorni. Si è diffusa la voce sul presunto nesso tra la presenza di africani sub sahariani in Toscana e la stessa epidemia, ma la medicina ufficiale h...

E’ sempre più allerta rossa per l’epidemia di meningite diffusa in Toscana, dopo il decesso di un uomo a Prato e altri decessi avvenuti negli scorsi giorni. Si è diffusa la voce sul presunto nesso tra la presenza di africani sub sahariani in Toscana e la stessa epidemia, ma la medicina ufficiale ha smentito categoricamente il nesso, chiarendone anche le ragioni.

E’ intervenuto il dottor Gabriele Mazzoni, sulle pagine de ‘Il Tirreno’, per chiarire i contorni della vicenda e smentire ogni possibile illazione:’Non c’è alcun nesso tra il ceppo di meningite che ha colpito alcuni soggetti in Toscana e quello diffuso in Africa. Il ceppo diffuso in Africa è quello C mentre in Italia il ceppo che ha colpito alcuni soggetti è di tipo A’.

Secondo lo stesso Mazzoni, non è possibile che il ceppo europeo si sia mescolato con quello africano: ‘Questo è possibile solo per virus come la tubercolosi ma non può avvenire nel caso della meningite’.

Normalmente il ceppo C è diffuso nelle zone dove prevale il caldo secco, mentre nelle zone più miti come in Europa e nelle americhe il ceppo più diffuso è il tipo A, questo metterebbe a tacere le voci sulle presunte responsabilità degli immigrati nella diffusione della meningite in Toscana.

Lunedi arriveranno a Toscana i nuovi vaccini per coloro che vorranno mettersi al riparo da eventuali rischi dovuti alla contaminazione con l’infezione. Il vaccino è totalmente gratuito per gli over 45 mentre per i quarantenni ci sarà da sostenere una piccola spesa. In Toscana non si può ancora parlare di una vera e propria epidemia, per il basso tasso di contagio. Normalmente si parla di epidemia quando i contagiati rientrano nella media di 10 per ogni 100 mila abitanti. In Toscana siamo ancora lontani da quelle cifre, per questo motivo gli organi preposti invitano ad evitare inutili allarmismi.