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Merit Award: quattro italiane sono tra i miglior ricercatori dell'oncologia mondiale

Le quattro ricercatrici italiane vincitrici del Merit Award 2016

Il Merit Award, prestigioso premio affidato (tra gli altri) ai migliori giovani oncologi mondiali, ha visto nell'edizione celebrativa di quest'anno la presenza di ben 4 ricercatrici italiane nel bouquet dei vincitori. Carlotta Antoniotti, Emanuela Palmerini, Marta Schirippa, Caterina Fontanella: ...

Il Merit Award, prestigioso premio affidato (tra gli altri) ai migliori giovani oncologi mondiali, ha visto nell’edizione celebrativa di quest’anno la presenza di ben 4 ricercatrici italiane nel bouquet dei vincitori.

Carlotta Antoniotti, Emanuela Palmerini, Marta Schirippa, Caterina Fontanella: questi i nomi delle quattro ricercatrici italiane che, nell’ambito del’annuale meeting organizzato dall’American society of clinical onclogy (Asco), sono state insignite del Conquer cancer foundation merit award recipients 2016. Le ricercatrici, tutte under 30 (tranne la Fontanella), si sono contraddistinte per i loro studi innovativi nel campo oncologico, meritando così il prestigioso premio americano.

La Antoniotti, 29enne toscana, si occupa delle forme tumorali che interessano colon e retto presso il Polo Oncologico dell’Azienda Ospedaliera – Universitaria di Pisa; la Palmerini invece è specialista nelle forme oncologiche dell’appartato locomotore e sta coordinando uno studio presso l’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna sulla sinovite pigmentosa. Marta Schirippa, dopo aver studiato alla Southern University della California si sta ora specializzando all’Università di Pisa, ateneo dove è stata scelta per uno studio sul gene Inos, gene implicato nel sistema immunitario che avrebbe un ruolo fondamentale nella ricerca del tumore al colon; infine, la Fontanella ha ricevuto il Merit Award per il suo studio prognostico sulle recidive del tumore alla mammella.

Il conferimento del Merit Award a quattro nostre ricercatrici partenopee non solo rappresenta un’occasione di riscatto per l’Italia ma sottolinea anche l’importanza che le donne hanno nello sviluppo e nella ricerca medica a livello mondiale. Nonostante infatti, almeno sulla carta, la parità dei sessi a livello lavorativo sia ormai cosa fatta, molte volte le donne sono discriminate da una società di stampo patriarcale che le reputa inferiori rispetto agli uomini. Occasioni come queste servono a sottolineare quanto invece le donne italiane siano forti e dotate di intelletto pari – se non maggiore – a quello dei proprio colleghi maschi anche nel campo della medicina, materia che, fino al secolo scorso, era di solo predominio maschile.