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The Buzzer, il disturbo nelle frequenze radio: spie o alieni?

The Buzzer

Viaggiare nel tempo è qualcosa di veramente entusiasmante, cercheremo di spiegarvi il mistero della stazione radio “The Buzzer”

Raccontare le numbers stations, e delle tante misteriose stazioni radio in onde corte di origine sconosciuta, è qualcosa di veramente complesso. Tutto questo deriva dal fatto che le conoscenze scientifiche in merito sono ancora scarse.
In genere le trasmissioni (e proprio perché rigorosamente ad onde radio), non possono essere facilmente rintracciabili. Inoltre, contengono codici cifrati quasi impossibili da decifrare.
È bene ricordare che di solito le numbers stations trasmettono particolari messaggi. Questi ultimi contengono una voce che legge sequenze di lettere, numeri o parole, ma esistono anche stazioni radio denominate “noise stations”. E questo perché danno il via alla trasmissione di rumori o superi di diverse ampiezze.
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Alcune considerazioni sulle stazioni radio

Non si conosce lo scopo delle numbers stations, ma molto probabilmente si presuppone che sia di tipo bellico. In pratica: spionaggio o trasmissione di codici rigorosamente segreti. Attualmente di tali stazioni radio ne esistono ancora tantissime, la stragrande maggioranza delle quali si trova nei paesi dell’est Europa ed in particolar modo in Russia.

Altri dettagli

È bene ricordare che una di queste è al centro dell’attenzione da parte dei radioamatori russi. Questo perché sembra che sia in grado di trasmettere messaggi provenienti dal passato, con suoni, rumori e voci che riportano agli anni Settanta. Fino al settembre del 2010 la stazione radio si autoidentificava come UVB-76, ma tra i radioamatori russi è nota come “The Buzzer” (certi russi la chiamano “žužžalka“, ossia “il brusio“).
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Alcuni dettagli sulla stazione radio

È bene rilevare che la misteriosa stazione radio trasmette in via continuativa in AM e questo su determinate frequenze (4625 kHz e 6998 kHz). Emerge un altro dettaglio rilevante: per la gran parte del tempo si sente solamente un ronzio di poca intensità ripetuto per ben 25 volte al minuto. Poi in talune occasioni il suono si interrompe improvvisamente lasciando spazio a dei messaggi vocali cifrati in russo oppure ad un suono monotono. Quest’ultimo sembra ricordare quello di un traghetto.

Quando è stata scoperta la stazione radio The Buzzer?

Nel 1982 The Buzzer è stata scoperta dai radioamatori, ed è da quell’anno che è sotto osservazione. Tutto ciò nella flebile speranza che si riesca una volta per tutte a risolvere il suo mistero e che si riesca a localizzarla. Talune volte il disturbo si interrompe e ad esso subentra una voce robotica che elenca determinati nomi (per esempio: Mikhail, Dmitry e Zenja).

I risultati delle ricerche scientifiche

In base a delle ricerche svolte, pare che The Buzzer sia in funzione dai primi anni Settanta e che nel 2010 la stazione radio sia stata trasferita in un altro luogo. Si è giunti a tale considerazione perché è dal settembre di quell’anno che la trasmissione viene identificata come “MDZhB” e lo cita espressamente nei vari messaggi criptici che manda nello spazio. I destinatari di tali messaggi sono sconosciuti.
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A che cosa serve The Buzzer?

È bene ricordare che le teorie a tal riguardo si sprecano, ma prevalentemente si crede che:
1) Si pensa che questo possa essere uno specifico metodo di comunicazione criptato di spie, prima dell’ex Unione Sovietica e ora della Russia.
2) Taluni pensano che possa essere un determinato contatto proveniente da altre realtà o dimensioni. In pratica: una sorta di messaggio impresso in un’apposita comunicazione radio eseguita nel mentre della Guerra Fredda che si ripete ciclicamente.
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3) Altri ancora pensano che questi messaggi criptati siano di una specie di stazione di trasmissione di sicurezza. E questo in previsione di calamità naturali o disastri nucleari: facendo uso di onde radio è anche una stazione semplice e affidabile. Tale stazione radio potrebbe resistere in caso di un attacco nucleare. A tal riguardo bisogna ricordare che il ronzio potrebbe essere un “marcatore” che viene solitamente utilizzato per fare in modo di lasciare la frequenza costantemente occupata. Tutto questo per poter prontamente trasmettere in caso di necessità.