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Messico, due storiche chiese riemerse dall’acqua grazie alla siccità

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Prima chiesa Talvolta il fenomeno naturale della siccità non è soltanto un dramma: può far riemergere dalle acque prosciugate storici edifici, come è successo ben due volte in questi ultimi anni in Messico. Nello Stato meridionale del Chiapas, è tornata alla luce grazie al prosciugamento di...

Prima chiesa

Talvolta il fenomeno naturale della siccità non è soltanto un dramma: può far riemergere dalle acque prosciugate storici edifici, come è successo ben due volte in questi ultimi anni in Messico. Nello Stato meridionale del Chiapas, è tornata alla luce grazie al prosciugamento di una diga costruita nel 1966, la chiesa denominata Tempio di Santiago o Tempio di Quechula, poiché sorta nell’omonima città, anch’essa sommersa dalle acque. Si tratta di una chiesa fatta erigere nel XVI secolo, periodo della colonizzazione spagnola, dai frati domenicani, e abbandonata tra il 1773 e il 1776 a causa di diverse calamità che colpirono la zona. Ora le autorità stanno cercando di preservare l’edificio con l’aiuto di esperti. Se n’è occupato anche la celeberrima rivista scientifica Focus.

Seconda chiesa

Dalle acque della Diga Benito Juarez, nella località di Jalapa del Marqués, situata nello Stato dell’Oaxaca, a Sud del Paese centroamericano, è emersa un’altra chiesa eretta dai domenicani in quel periodo tra il 1550 e il 1600: una chiesa in onore di Santa María Jalapa del Marqués, patrona della città, e sommersa da una decina di metri d’acqua a partire dal 1962, quando la diga venne costruita. Oggi l’edificio, che è apparso quasi completamente intatto, è venuto alla luce per una tremenda siccità che ha prosciugato la diga.

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