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Migranti, nuovi sbarchi dalla Tunisia: 'Non riusciamo a rimpatriarli'

Migranti

Nuova emergenza migranti in Italia. L'allarme era stato lanciato un paio di settimane fa dal nuovo sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello

Nuova emergenza migranti in Italia. L’allarme era stato lanciato un paio di settimane fa dal nuovo sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, ed è stato ribadito nella giornata di ieri anche dal primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna. Ma questo allarme recentemente lanciato va al di là di un problema di ordine pubblico nei centri degli hotspot che sono alle prese con le intemperanze dei migranti. Dietro a questo allarme si nasconde la preoccupazione che tra le fila delle centinaia di tunisini che sono tornati a sbarcare in Italia possano nascondersi degli individui che sono in qualche modo collegati al terrorismo internazionale.

Nuovo allarme migranti

Un paio di settimane fa il nuovo sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, ha lanciato un nuovo allarme riguardante gli sbarchi di migranti in Italia. Un allarme che poi è stato ribadito nella giornata di ieri anche dal primo cittadino di Pozzallo, Roberto Ammatuna.

In realtà, si tratta di un qualcosa che va al di là di un semplice problema di ordine pubblico all’interni dei centri di hotspot, che sono sempre più alle prese con le intemperanze dei migranti (la maggior parte dei quali sono pregiudicati o scarcerati di recento con l’indulto). Dietro a questo allarme si nasconde la preoccupazione che tra le fila delle centinaia di tunisini che sono tornati a sbarcare in Italia ci possa essere qualche individuo collegato in qualche modo al terrorismo internazionale.

Al Viminale c’è comunque la consapevolezza che è proprio dalla Tunisia che arriva il maggior numero di foreign fighters in Europa. Da qui dunque è partita la decisione di valutare con maggiore attenzione questi “sbarchi fantasma” che rischiano in questo modo di far saltare il sistema collaudato dei controlli negli hotspot.

La situazione

Dopo diversi giorni passati a bivaccare negli hotspot facendo razzie di cibo e alcool, i migranti sono stati messi sulla nave norvegese Olympic Commander e li hanno fatti sbarcare al porto di Messina. Con un foglio di via, ma comunque liberi.

Gli individui più intraprendenti sono scesi tra due ali di polizia facendo un segno di vittoria per essere riusciti ad evitare il rimpatrio, per poi dirigersi verso la stazione. Questi soggetti hanno sette giorni di tempo per lasciare l’Italia, ma ovviamente nessuno lo farà, andando ad aumentare in questo modo ad aumentare quell’esercito di tunisini irregolari che ormai non è più così piccolo.

Sono almeno quattromila infatti i tunisini irregolari, se si considera che più della metà di chi arriva dalla rotta Tunisia-Sicilia sparisce senza essere intercettato nè a terra nè in mare. Si tratta di individui che sanno di essere destinati all’espulsione, ma che sanno comunque di avere buone chance di non essere rimpatriati.

I rimpatri, che sono previsti dagli accordi bilaterali con la Tunisia, possono essere effettuati solo per numeri contingentati. Non più di trenta a settimana. Se si considera che negli ultimi dieci giorni sono sbarcati più di cinquecento tunisini, allora si capisce il motivo per cui dei 380 migranti tenuti per diverse settimane nel centro di accoglienza di Lampedusa non si può fare altro che che emettere un decreto di espulsione e ordinare loro di abbandonare l’Italia entro sette giorni.