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MiTo: “C’è crisi. Niente più concerti al Palaolimpico”

Palaolimpico di Torino

L'assessore alla Cultura blocca i concerti al Palaolimpico: un ritorno alle origini per intercettare nuovo pubblico ma anche un modo per arginare la crisi economica.

Niente più mega concerti al PalaOlimpico. La musica tornerà a suonare nei quartieri, nella piazze, nei parchi, nei cortili e negli angoli più impensabili della città di Torino. Questa è l’idea di “MiTo”, il Festival Internazionale della Musica che si svolge tra Milano e il capoluogo piemontese.

MiTo: “Stop ai concerti al Palaolimpico”

L’originale idea, per quanto riguarda il programma torinese, è venuta all’assessore alla Cultura, Maurizio Braccialarghe, che alla presentazione della prossima edizione di Settembre Musica, ieri ha spiegato: “Per la prossima edizione abbiamo fatto una scelta precisa: non si può giudicare una manifestazione o un evento solo dal numero di spettatori. Sarebbe un feticcio falso. Se si organizzassero tutte le sere concerti in piazza San Carlo si farebbe il pienone, ma quanto pubblico nuovo si andrebbe ad intercettare?

Oggi tra Sinfonica della Rai, Regio, Stefano Tempia, Unione Musicale e Lingotto Musica quanto pubblico intercettiamo? 50 mila persone, esagero? Ma il bacino è molto più grande, più di 1 milione di persone. L’obiettivo è raggiungere più persone possibili”. E così da settembre in poi “voglio che si suoni anche sotto la tettoia dello strippaggio di Parco Dora, che sarà pronta per settembre 2013”.

Questa la pensata dell’assessore per far sì che la musica arrivi alle orecchie di tutti e si appassioni riempiendo le piazzette e non più i palazzetti. Così facendo MiTo ritorna alle origini, alle ispirazioni del fondatore Giorgio Balmas: portare la musica, più o meno colta, dove non te l’aspetti per intercettare nuovo pubblico.

“Per i grandi concerti si useranno il Teatro Regio, il Lingotto e l’Auditorium della Rai”, conclude Braccialarghe. Ma il vero motivo, oltre al ritorno alle origini? La crisi e le conseguenti questioni economiche: risparmiare sull’affitto del palazzetto accanto allo stadio Comunale ed investire quei fondi per rafforzare il programma di concerti e di eventi nei quartieri, dal centro alla periferia.

“Ci saranno trenta appuntamenti in più salvaguardando al massimo la qualità. Lo scopo è far tornare la musica cosiddetta colta nei cortili, nei parchi, nelle piazze anche fuori dai soliti percorsi. Settembre Musica deve avere una funzione di diffusore della musica, in rapporto stretto con la città e i suoi quartieri, dando a più strati di pubblico l’offerta più amplia possibile. Una delle mie priorità in una situazione finanziaria più difficile rispetto a quella degli anni passati”.