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Mitologia: Urania

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La mitologia greca ha ispirato artisti di ogni tipo dai tempi antichi fino all' epoca moderna. I loro miti, i ruoli e i nomi sono diventati oggetto di sculture, dipinti, fantasiose architetture, poesie e come protagonisti nella letteratura. Quando molti artisti sono invitati a rispondere, "dove pren...

La mitologia greca ha ispirato artisti di ogni tipo dai tempi antichi fino all’ epoca moderna. I loro miti, i ruoli e i nomi sono diventati oggetto di sculture, dipinti, fantasiose architetture, poesie e come protagonisti nella letteratura. Quando molti artisti sono invitati a rispondere, “dove prendi ispirazione?” Nelle loro risposte faranno certo riferimento alle Muse.

Nella mitologia greca, ci sono stati due diversi gruppi di Muse, le anziane Muse (Mnemosyne, Melete e Aiode) e le più giovani (Calliope, Clio, Erato, Melpomene, Urania, Polimnia, Euterpe, Tersicore e Talia), che erano le figlie di Mnemosine e Zeus. Ognuna di questi Muse (sia anziane che giovani) avevano i loro particolari doti.

Urania era una delle nove Muse giovani il cui nome significa ‘celeste’. Durante il periodo classico, è diventata nota come la Musa dell’astronomia e se ne fa riferimento negli scritti riguardanti l’astronomia. Stratius afferma che, “Corymbus di Helicon … amico delle Muse, al quale Urania ne rivelò il futuro ben sapendo del suo tragico destino. Gli aveva infatti predetto già da lungo tempo la sua morte, leggendola nella posizione delle stelle. Nell’ arte, Urania è stata spesso raffigurata per questa sua dote e per la conoscenza delle stelle con un globo celeste. (nell’immagine)

In alcuni scavi dell’antica Gerasa (odierna Giordania), sette dee compaiono nelle iscrizioni: Artemide, Hera, Nemesis, dikaiosyne, Iside, Neotera e Urania. Qui si fa riferimento anche ad Urania come ad una delle dee principali. “Da Erodoto, il quale segue Origene e Arriano, si parte dal presupposto che la dea principale avrebbe dovuto essere chiamata la “Dea Celeste Urania”, cioè si implica che, avendo gli arabi solo due divinità, Orotal e Alilat, esse dovessero essere identificate come Dioniso e Urania. Tuttavia, questo è il contrario da quello sostenuto tra altri studiosi, che Urania era solo una divinità secondaria di certo non elevabile al rango principale.

Abbiamo anche altre iscrizioni incise su questa Musa. Un altare istituito da Marco Ulpio Tibereinus nell’anno 160-161 è stato trovato tra i detriti di un monastero tra le chiese Fountain Court e l’Artemis temenos, dove vi è stato trovato anche un altare a Pakeida, consorte di Hera, i cui templi apparentemente si trovano sotto alle chiese cristiane. Un altro altare, trovato in un campo a sud-ovest del villaggio è stato istituito nell’anno 238 d.c a “Zeus Kronos e Dea Urania”, da uno dei principali uomini della città, un consigliere comunale, Marco Aurelio Solon, figlio di Solone, per conto di suo figlio Solone”. Tuttavia, questo potrebbe non indicare la Musa Urania, ma rivolgersi alla dea Afrodite, che è stata conosciuta anche con l’epiteto di ‘Urania”.

In tempi più moderni, il grande poeta Milton usa Urania per la sua ispirazione. I critici hanno rilevato ambivalenza nella valutazione del poeta di Eva, e al tempo stesso la sua dipendenza per l’ispirazione sulla musa Urania, una dipendenza da un ulteriore divinità asessuata meglio illustrata dalla invocazione appassionata di Urania con cui il settimo libro di Paradise Lost si apre.

(nell’ immagine Urania e Calliope)