> > Monaco: ecco i magnifici 4 che spaventano la Juve e piacciono a mezza Europa

Monaco: ecco i magnifici 4 che spaventano la Juve e piacciono a mezza Europa

Monaco: ecco i magnifici 4 che spaventano la Juve e piacciono a mezza Europa

Bakayoko, Fabinho, Lemar e Silva: le stelle del centrocampo. Ecco i segreti dei 4 fenomeni che la Juventus affronterà in semifinale di Champions.

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Vi presentiamo il centrocampo del Monaco. Da quelle parti, tira un’aria giovane e fibrillante. L’età media, infatti, è di 22 anni. Sì tratta di quattro gladiatori che, da qualche mese a questa parte, stanno dando del gran spettacolo e che non hanno paura di nessuno. Si chiamano: Tiemoué Bakayoko, Fabinho, Thomas Lemar e Barnardo Silva. Fantasiosi, sicuri, elegantemente sfrontati. E, tra poco meno di una settimana, saranno chiamati a rapporto per sfidare la Juventus, in semifinale di Champions League.

Fino a questa primavera, erano giocatori sconosciuti al grande pubblico. Ma il tecnico portoghese Jardim li ha saputi valorizzare e plasmare stillandone l’essenza e ottenendo da loro la giusta alchimia in campo. La stessa che si è anche ricreata in spogliatoio. Quattro assi nella manica da sfoderare per soddisfare quella sete di rivincita che i compagni Falcao, Raggi e Subasic hanno bisogno di placare. Ve la ricordate la contestata eliminazione subita ai quarti di Champions League?

Bakayoko

Fino al 2016, la sua fama non era dovuta alle sue prestazioni calcistiche, ma ai clamorosi ritardi agli allenamenti e allo stile di vita frenetico e festaiolo adottato non appena giunto nel Principato. 22 anni e 184 cm di tutta salute, il calciatore di origine ivoriana era, infatti, dedito a sollazzi in villa con piscina, giri in Porsche Cayenne rosa e ritmi poco adatti alle esigenze del mondo professionistico. Ma Jardim lo fece subito rigare dritto. Come? Al suo debutto, lo rimise in panchina dopo appena 32 minuti. Mortificazione. Messaggio recepito. L’auto è stata riverniciata di nero e la villa lasciata per un appartamento. Inoltre, ha lavorato a parte con un maestro di boxe per riuscire a gestire le sue piccole angosce. E così, la risalita. Di eccentrico, è rimasto solo il colore dei capelli: bianco ossigenato o rosa shocking, a seconda dell’umore. Il numero 14 sulla sua maglia, invece, è un omaggio all’arrondissement di Parigi dove è cresciuto.

Fabinho

Alquanto atipico, lo stile di Fabinho. 23 anni, monegasco dal 2013 e proveniente dal Real Madrid. Il ruolo del brasiliano sarebbe quello di difensore, ma Jardim gli ha restituito il ruolo che ricopriva, da ragazzo, al centrocampo. Figlio di un pastore evangelista, Fabinho, mantiene le distanze dalla mondanità di discoteche e dalle tentazioni della Costa Azzurra. Meglio rilassarsi giocando a bowling che gli permette di allenare quella precisione che poi cinicamente applica dagli undici metri. Il primo errore dal dischetto? Solamente al 18° tentativo, nei quarti di Champions a Dortmund. Fortunatamente, l’errore fu ininfluente sulla qualificazione.

Lemar

Con i suoi 21 anni, Lemar è il più giovane della combriccola. È cresciuto in Guadalupa, Caraibi francesi, patria che abbandonò, a 15 anni, per formarsi nella fredda Caen. Venne poi ceduto al Monaco, due anni fa, per 4 milioni di euro. Piace molto al Bayern Monaco. Ancelotti deve averne fiutato non solo il potenziale tecnico, ma anche quela personalità calma che mantiene lo mantiene distante dai riflettori mediatici. Il bilancio di 12 gol in stagione, inoltre, non lascia proprio i differenti. Come trascorre il suo tempo libero? A casa, stando con la sua famiglia, guardando serie tv e, la domenica, andando a messa per pregare.

Silva

Ha il volto del bravo ragazzo, 22 anni all’anagrafe e 173 cm per 62 kg. Esile? Tutt’altro. Con la palla al piede, e per di più mancino, le carte in tavola cambiano. Il suo gioco è arte: dribbling, accelerazioni, passaggi folgoranti, tiri eleganti, inserimenti insidiosi. Vi basta? Le sue sono vere e proprie pennellate. Il numero 10 impresso sulla sua divisa è un omaggio ai suoi idoli: Maradona, Rui Costa, Zidane. Giunge al Monaco nel 2014 dal Benfica, suo club formatore che, dopo qualche mese di prestito, lo ha ceduto per 15,7 milioni di euro. Nel Principato, venne subito battezzato come il “piccolo Messi”. Il bilancio? 8 assist e 9 gol, di cui 3 in Champions.