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Morbillo, +230% di casi da gennaio. "Rifiuto per il vaccino"

Morbillo, +230% di casi da gennaio. "Rifiuto per il vaccino"

A gennaio in Italia si è registrata una preoccupante impennata dei casi di morbillo. La causa è il rifiuto da parte dei genitori di vaccinare i propri figli. Il Ministero della Salute ha lanciato un allarme morbillo. Dati alla mano, infatti, sembra che i casi della malattia esantematica in Itali...

A gennaio in Italia si è registrata una preoccupante impennata dei casi di morbillo. La causa è il rifiuto da parte dei genitori di vaccinare i propri figli.

Il Ministero della Salute ha lanciato un allarme morbillo. Dati alla mano, infatti, sembra che i casi della malattia esantematica in Italia siano aumentati nel solo mese di gennaio 2017 addirittura del 230 per cento. Un incremento davvero esponenziale e preoccupante. Specie se si considera che in tutti i 12 mesi dell’anno passato i casi di morbillo registrati nel nostro Paese furono 844 e solo nel gennaio di quest’anno sono saliti a 700.

Ma il dato più grave è che nello stesso periodo del 2016 le segnalazioni giunte al ministero furono solo 220. Ci si potrebbe, quindi, attendere che la cifra nel corso dei restanti mesi cresca ancora molto. L’impennata dei casi di morbillo ha colpito soprattutto Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana e più della metà delle persone contagiate dalla malattia esantematica hanno tra i 15 e i 39 anni.

Secondo il Ministero della Salute, la causa del fenomeno è da ricercare nel crescente rifiuto da parte dei genitori di sottoporre i figli alla vaccinazione, per via dei possibili effetti collaterali della stessa. Una materia della quale recentemente si è molto discusso, non solo in Italia. Nonostante le evidenze scientifiche sottolineino l’importanza dell’adozione di questa misura preventiva e i provvedimenti adottati da alcune regioni per migliorare la copertura vaccinale, nel nostro Paese persistono “sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi”, per via delle quali la malattia continua a circolare sul territorio nazionale. E perfino in ambiti inaspettati: il ministero ha infatti ricevuto notifica di “diversi casi a trasmissione in ambito sanitario e in operatori sanitari”.

A proposito dell’incremento repentino dei casi di morbillo a gennaio, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dichiarato che sarà attivata “ogni possibile procedura per garantire la piena realizzazione degli obiettivi del recente Piano nazionale di prevenzione vaccinale e per riguadagnare rapidamente le coperture vaccinali che si sono abbassate pericolosamente nel corso degli ultimi anni”.

Il Piano di eliminazione del morbillo nel nostro Paese è stato avviato nel 2005 e la vaccinazione contro tale malattia rientra tra quelle fortemente raccomandate ed è effettuata gratuitamente. Nonostante ciò, ha evidenziato il ministro, “nel 2015 la copertura vaccinale contro il morbillo nei bambini a 24 mesi (coorte 2013) è stata dell’85,3 per cento (con il valore più basso pari al 68 per cento registrato nella provincia autonoma di Bolzano e quello più alto in Lombardia con il 92,3 per cento),” una percentuale “ancora lontana dal 95 per cento che è il valore soglia necessario ad arrestare la circolazione del virus nella popolazione”.

Per contrastare l’avanzata della malattia, il ministro Lorenzin ha chiamato all’azione congiunta tutte le istituzioni e gli operatori sanitari, affinché si intervenga rapidamente per “rendere questa vaccinazione fruibile, aumentandone l’accettazione e la richiesta da parte della popolazione”. Occorre, ha chiosato la Lorenzin, che le amministrazioni regionali e le aziende sanitarie, insieme ai pediatri e ai medici di medicina generale promuovano “una campagna di ulteriore responsabilizzazione da parte dei genitori e delle persone non immuni di tutte le età, affinché non rinuncino a questa fondamentale opportunità di prevenire una malattia che può essere anche letale“.