> > Morte di Totò Riina, "ne danno il lieto annuncio tutte le vittime di mafia"

Morte di Totò Riina, "ne danno il lieto annuncio tutte le vittime di mafia"

Ricordo delle vittime di mafia

Dopo la morte di Totò Riina, su un muro di Ercolano è comparso un necrologio “al contrario” in memoria di tutte le vittime di mafia che danno “il lieto annuncio” della scomparsa del boss.

Era detto "il capo dei capi"

In queste ore sta tenendo banco la morte del boss mafioso Salvatore (Totò) Riina, deceduto la notte scorsa nel reparto detenuti dell’Ospedale di Parma, dove il “capo dei capi” stava scontando il carcere a vita – era stato condannato a ben 26 ergastoli per i suoi delitti – e su un muro di Ercolano, la celeberrima città archeologica in provincia di Napoli, è comparso un annuncio funebre “al contrario”, con scritto in stampatello maiuscolo: “E’ morto Salvatore Riina, 87 anni” e sotto, anzichè la classica formula “ne danno il triste annuncio” i familiari del caro estinto, “ne danno il lieto annuncio” alcune delle sue numerosissime vittime o comunque le vittime di mafia, primi fra tutti i magistrati Giovanni Falcone con la moglie e collega Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, e Paolo Borsellino, insieme ai cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. In alto al cartello comparso nella città campana, a sinistra e a destra si trovano le foto di Falcone e Borsellino, e in mezzo una striscia con i colori della bandiera italiana. Citati tra gli altri nel “necrologio” anche l’allora presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale presidente della Repubblica Sergio, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa con la giovane moglie, l’infermiera Emanuela Setti Carraro, il commissario Antonino (Ninni) Cassarà, don Pino Puglisi e Peppino Impastato.

Le altre vittime

Il "lieto annuncio"

Ricordati anche il magistrato Rocco Chinnici, il carabiniere Salvatore Bartolotta – chiamato erroneamente “Borlotta” nell’annuncio -, l’imprenditore Giuseppe Borsellino, che aveva rifiutato qualsiasi compromesso con la mafia e denunciato esecutori e mandanti dell’omicidio del figlio Paolo, omonimo del magistrato e ucciso meno di tre mesi prima di lui nel 1992, don Pino Puglisi, i giornalisti Peppino Impastato e Giuseppe (Beppe) Alfano, l’avvocato e politico Vincenzo (Enzo) Fragalà e “tutte le vittime innocenti della mafia”, con le parole “vittime” e “mafia” scritte in stampatello maiuscolo. Per chi ha scritto, il morto solo Riina, mentre le sue vittime rimangono vive come il loro ricordo e il loro coraggioso impegno civile.

Le reazioni

Si è espresso sulla morte di Riina

Sulla morte di Riina – e l’annuncio comparso ad Ercolano – hanno commentato tra gli altri anche Pasquale Del Prete, presidente dell’associazione Fai Antiracket, che ha dichiarato: “La notizia della morte di Totò Riina non ci lascia indifferenti. Né gioia né tristezza, ma la consapevolezza che con la sua scomparsa la mafia ancora esiste, ed ancora persegue il disegno criminoso nella gestione di ogni attività illecita ed illegale. Troppi morti, e troppe sentenze di morte hanno caratterizzato la vita di questo individuo. Non dimentichiamolo. Nel ricordo di tutte le vittime innocenti, cadute per mani mafiose o criminalità organizzata, la nostra attività di contrasto non deve mai abbassare la guardia. Questa giornata va dedicata alla loro memoria”.

Si è espresso su Riina

Si è espresso con parole simili il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto, che ha detto: “Non credo bisogni gioire per la morte di Riina, perché noi non siamo come loro. Riina ha rappresentato il male assoluto in Italia, eppure la malavita organizzata non è stata appieno sconfitta. L’attenzione deve rimanere alta ne confronti di tutte le irregolarità non soltanto da parte degli addetti ai lavori, ma dalla società civile fino alle forze dell’ordine”.