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E' morto il cardinale Tettamanzi: molto malato, aveva 83 anni

cardinale tettamanzi

E' morto a 83 anni il cardinale Dionigi Tettamanzi. L'ex arcivescovo di Milano dal 2002 al 2011 era da tempo malato, tanto che a dicembre 2016 venne ricoverato al San Raffaele. Nelle ultime ore le sue condizioni di salute sono precipitate: Tettamanzi non era più cosciente ed è stato attaccato alle...

E’ morto a 83 anni il cardinale Dionigi Tettamanzi. L’ex arcivescovo di Milano dal 2002 al 2011 era da tempo malato, tanto che a dicembre 2016 venne ricoverato al San Raffaele. Nelle ultime ore le sue condizioni di salute sono precipitate: Tettamanzi non era più cosciente ed è stato attaccato alle macchine che, per alcuni giorni, lo hanno tenuto in vita artificialmente. In mattinata però la triste conferma che ha gettato nello sconforto i fedeli milanesi e non solo: la malattia ha avuto la meglio e Tettamanzi, teologo molto apprezzato dal Vaticano, che ha studiato fino a che le condizioni di salute glielo hanno permesso, e poche ore fa è sopraggiunto il decesso.

Nato il 14 marzo del 1934, Tettamanzi si era ritirato, dopo la fine del suo mandato, nella Villa Sacro Cuore, la ‘Casa di spiritualità della Diocesi’, a Triuggio, in Brianza: qui è morto, assistito fino all’ultimo dalla fedelizzima Maria, la perpetua compagnia di una vita. Il cardinale Angelo Scola, che gli successe nel 2012 e che nelle ultime ore aveva invitato i fedeli a pregare per lui, è stato tra gli ultimi a fagli visita. Anche Monsignor Mario Delpini, che Papa Francesco ha nominato arcivescovo lo scorso 7 luglio e che è succeduto a Scola, ha a lungo pregato per il cardinale Tettamanzi.

I desideri, le azioni concrete e la malattia

Arcivescovo dal 2002 al 2011, a Milano ha lasciato il segno per i suoi gesti di concreta vicinanza alle persone più deboli e bisognose. Gesti, quelli di Tettamanzi, in più occasioni criticati dal mondo politico: malato da diersi anni era stato operato varie volte ma gli ultimi sei mesi sono stati particolarmente difficili da affrontare. Le sue condizioni infatti si sono rapidamente aggravate tanto da rendere necessario il ricovero al San Raffaele. Chi gli è stato vicino racconta che la sua principale preoccupazione è stata quella per l’unità della Chiesa, e per il superamento dei pericoli che ne hanno minato le basi, come la scristianizzazione, l’indifferenza religiosa ed il neopaganesimo. Da ricordare il Fondo famiglia lavoro varato proprio da Tettamanzi nel 2008, quando la crisi economica iniziava a farsi sentire, donando di tasca sua un milione di euro. In pochi anni la cifra raggiunge quota dieci milioni e venne utilizzata per elargire denaro alle famiglie dei disoccupati.

A Milano tutti lo ricordano come il ‘vescovo degli ultimi’ per la sua grande attenzione verso le persone più bisognose, dalle minoranze ai poveri, dalle personee senza casa a quelle senza lavoro. E negli anni non risparmiò critiche esplicite rivolte alle amministrazioni di centrodestra e alla REgione.