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Morto Hugh Hefner, il fondatore di Playboy aveva 91 anni

Hugh Hefner

All'età di 91 anni è morto Hugh Hefner, fondatore di Playboy. A comunicare il decesso è stato Playboy, spiegando che Hefner è morto per cause naturali.

All’età di 91 anni è morto Hugh Hefner, il fondatore di Playboy. A comunicare il decesso è stato proprio Playboy, spiegando che Hefner è morto per cause naturali.

E’ morto Hugh Hefner, fondatore di Playboy, all’età di 91 anni

Hugh Hefner, fondatore di Playboy, è morto nella serata di ieri nella sua abitazione. Hefner aveva 91 anni e a comunicare il suo decesso è stato proprio Playboy, che ha spiegato che la morte è stata dovuta a cause naturali.

Hefner, con la creazione della rivista avvenuta nel 1953, ha dato vita alla costruzione di un marchio che è ormai ad oggi assolutamente inconfondibile in tutto il mondo. Ma non solo. Hefner ha lasciato un segno anche nella cultura della seconda metà del Ventesimo secolo, tanto da incarnare una delle principali espressioni della rivoluzione sessuale.

Hugh Hefner

In questo modo, le “conigliette” di Playboy, idea geniale avuta dallo stesso Hefner usata anche per irridere il puritanesimo americano nei confronti del sesso, hanno cominciato ad entrare nella storia del costume. Tanto che questo ruolo è stato impersonato anche da numerose star di Hollywood. Prima tra le quali anche una giovanissima Marylin Monroe.

L’abitazione di Hefner, la Playboy Mansion, con il passare degli anni è diventata via via leggendaria per le feste che si svolgevano e per le tantissime belle donne di cui il magnate si circondava.

La vita privata di Hugh Hefner

Hugh Hefner si è sposato per tre volte, divorziando in due occasioni. Ma tra un matrimonio e l’altro, il magnate ha amato migliaia di donne, arrivando addirittura a convivere con ben sette donne contemporaneamente.

In una intervista rilasciata negli anni Settanta, Hefner ha spiegato: “Mi piacciono le ragazze. Me le scelgo tra le playmate che il giornale pubblica ogni mese”. E poi per quanto riguarda la rivista disse: “Quelli che definiscono Playboy un periodico sexy o un opuscolo di ragazze nude dimostrano solo di non averlo mai letto”.

In un’altra intervista invece dichiarò che “coloro che acquistano Playboy solo per le donne ricevono ben poco in cambio del loro denaro. I miei lettori, io credo, hanno anche altri interessi: le automobili, la musica, i bei vestiti, la buona cucina, la letteratura, le idee”.

Infine concluse: “Quello che io cerco di fare ogni mese è un giornale che dia un quadro completo e il più possibile esatto del raggio d’azione e d’interessi dell’uomo tra i venti e i quaranta. Pubblicare un giornale per questo tipo di lettore senza riconoscere l’importanza delle belle ragazze sarebbe un’idiozia”.