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Fermo Navalny: Usa e Ue condannano arresti in Russia

Mosca Alexey Navalny

"È un affronto alla democrazia". Gli arresti di centinaia di manifestanti in Russia scuotono l'opinione pubblica. Usa e Ue lanciano la loro condanna Non si è fatta attendere la reazione di Usa e Unione Europea in seguito agli arresti di manifestanti pacifici in Russia. Gli Usa "condannano fermame...

“È un affronto alla democrazia”. Gli arresti di centinaia di manifestanti in Russia scuotono l’opinione pubblica. Usa e Ue lanciano la loro condanna

Non si è fatta attendere la reazione di Usa e Unione Europea in seguito agli arresti di manifestanti pacifici in Russia. Gli Usa “condannano fermamente gli arresti” lo fa sapere in una nota Mark Toner, portavoce del dipartimento di stato Usa, aggiungendo che “fermare dei manifestanti pacifici, degli osservatori dei diritti dell’uomo e dei giornalisti è un affronto ai valori democratici fondamentali“.

È intervenuta anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea Federica Mogherini: «Le operazioni della polizia nella Federazione russa per tentare di disperdere le dimostrazioni e che hanno portato al fermo di centinaia di cittadini, tra cui il leader dell’opposizione Alexey Navlany, hanno impedito l’esercizio della fondamentale libertà di espressione, associazione e assemblea pacifica, che sono diritti fondamentali previsti dalla Costituzione russa».

Alexey Navalny è stato arrestato dalle autorità russe durante una manifestazione a Mosca. Il blogger oppositore di Putin è stato caricato su un mezzo della polizia. Il fatto ha scatenato un’aperta e immediata protesta da parte della folla presente. Il pulmino è stato accerchiato e alcuni dei manifestanti hanno urlato “Fascisti liberatelo!” all’indirizzo delle forze dell’ordine.

E’ stato lo stesso Navalny a fornire sue notizie tramite Twitter, ringraziando la gente per il sostegno e rassicurando tutti circa le proprie condizioni. “Grazie per il vostro sostegno”, ha infatti twittato, “io sto bene, sono stato portato alla stazione della polizia e sto discutendo con gli agenti del mio film su Medvedev. Ma oggi l’ordine del giorno è la protesta contro la corruzione, non il mio fermo. Continuate a manifestare in modo pacifico e godetevi la bella giornata di sole”.

A Mosca una manifestazione che è stata una “provocazione illegale”, secondo il Cremlino

Il blogger non è stato l’unico fermato. Secondo quanto ha riportato la Tass citando fonti vicine alla polizia russa, sarebbero “più di cinquecento” le persone fermate ieri durante la manifestazione non autorizzata di Mosca contro la corruzione. “Molte persone si trovano sugli autobus che si stanno dirigendo verso le stazioni di polizia”, ha scritto la Tass, aggiungendo che nella gran parte dei casi si prospettavano una “violazione amministrativa” e il successivo rilascio immediato. La manifestazione che sembrerebbe non avere coinvolto soltanto Mosca bensì varie città russe (fra cui Vladivostok, dove sono stati segnalati diversi disordini) è stata definita una “provocazione illegale” da parte del governo.

Alexey Navalny è uno dei più attivi oppositori del presidente Vladimir Putin. Segretario del Partito del Progresso nonché presidente della Coalizione Democratica (ruolo, quest’ultimo, ricoperto in passato anche da Boris Nemcov, l’esponente politico assassinato nel 2015), Navalny è in prima linea nella lotta alla corruzione da quasi dieci anni sia come blogger sia come attivista nell’organizzare manifestazioni di protesta in tutto il Paese. E’ stato processato e condannato diverse volte, ma molti osservatori internazionali (fra cui anche Amnesty International) hanno osservato che le accuse a suo carico appaiono più strumentali che effettive.