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Il mostro di Rostov, il serial killer russo che ha fatto tremare il mondo

Il mostro di Rostov

Il mostro di Rostov o meglio, Andrej Romanovič Čikatilo, è stato un serial killer di origini russe. L'uomo fu accusato di numerosi omicidi e le sue vittime erano per lo più donne, bambini e adolescenti.

Il mostro di Rostov o meglio, Andrej Romanovič Čikatilo, è stato un serial killer di origini russe. L’uomo fu accusato di numerosi omicidi e le sue vittime erano per lo più donne, bambini e adolescenti. La sua attività di serial killer si svolge tra il 1978 e il 1990. I suoi omicidi sono famosi per essere particolarmente brutali ed inquietanti. L’uomo soleva accoltellare, mutilare e poi stuprare le sue vittime. I luoghi di suo maggior interesse erano le stazioni ferroviarie dove si appostava per adescare minorenni soli.

Il mostro di Rostov

Il mostro di Rostov, o anche chiamato “Cittadino X” o “Il Macellaio di Rostov” nacque in Russia nel 1936, periodo in cui la Russia sarebbe presto entrata in guerra con la Germania. La collettivizzazione agricola di Stalin aveva creato numerosi danni e provocato gravissime carestie. Andrej scoprì che il suo fratello maggiore, di cui non conosceva l’esistenza, fu rapito e mangiato dai suoi vicini di casa. Fonti storiche accertano che effettivamente ci furono molti casi di cannibalismo durante il periodo stalinista. I bombardamenti tedeschi ebbero sostanziali effetti sulla mente di Andrej Čikatilo. Questi infatti provocarono nella mente del futuro serial killer numerose fantasie che vedevano i nazisti come vittime di sue esecuzioni.

La gioventù

Mentre il padre stava facendo la Seconda Guerra Mondiale lui rimase a casa con la madre con la quale dormiva la notte. L’allora ragazzo si faceva spesso la pipì a letto e per questo veniva severamente punito dalla madre che lo umiliava. La sua prima esperienza sessuale avvenne a 18 anni. Aggredì un’amica di sua sorella che aveva solo 13 anni. Durante la lotta che vedeva la ragazzina scatenata per liberarsi, le eiaculò in faccia. Questa vicenda non fece altro che alimentare la violenza del ragazzo che da quel giorno iniziò ad associarla al sesso. Sorprendentemente Andrej Čikatilo si sposò nel 1963. Il matrimonio fu organizzato dalla sorella minore perchè dispiaciuta dall’impotenza del fratello a trovarsi una donna. Anche se l’uomo aveva problemi di erezione, e quindi di impotenza, riuscì comunque ad avere due figli.

L’età adulta

L’uomo si laureò in letteratura russa e tentò la carriera da insegnante. Andrej Čikatilo però iniziò a stuprare i suoi studenti, quindi il suo successo da insegnante venne meno, dal momento in cui doveva trasferirsi cotinuamente. Le scuole non lo hanno mai denunciato. Preferivano licenziarlo e trasferirlo altrove piuttosto che intraprendere delle indagini ed un processo.

Gli omicidi

Nel 1978 ha commesso il suo primo omicidio documentato. Si sospetta infatti che l’uomo abbia cominciato ad uccidere anche molto prima. Il 22 dicembre attirò una bambina di soli 9 anni nei pressi di una vecchia casa di sua proprietà. L’uomo tentò di stuprarla ma la bambina cercò di sfuggirgli allora Andrej Čikatilo cominciò a pugnalarla a morte. Mentre commetteva questa atrocità cominciò ad eiaculare. Da quel momento capì che questo sarebbe stato l’unico modo per provare piacere. Un altro uomo fu incolpato e giustiziato per questo omicidio. Andrej Čikatilo decise quindi di fare uno stop fino al 1982. La sua ripresa, negli anni successivi però diventò ancora più feroce. L’uomo soleva aggirarsi intorno alle stazioni ferroviarie per attirare a sè bambini e adolescenti da soli.

La reazione dell’URSS

Purtroppo in quel periodo l’URSS nascondeva i crimini di questo genere e li reputava comuni solo nelle nazioni capitaliste. Ovviamente non era vero. Ma a causa di questo pensiero i genitori non avvisavano i bambini della pericolosità di questi eventi, di conseguenza non li educavano a fare attenzione. Le forze dell’ordine, dopo il ritrovamento di numerosi corpi, si decisero a svolgere delle indagini. Per anni rimasero fuori strada finchè non sorpresero Andrej Čikatilo ad agire in modo sospetto nei pressi di una stazione ferroviaria.

L’arresto

Andrej Čikatilo fu studiato dalle autorità e dal suo passato emersero tanti scheletri nell’armadio. Purtroppo non bastavano ad incolparlo e quindi le forze dell’ordine russe furono costrette a rilasciarlo. Fu condannato ad un anno di carcere per altri crimini quali furto e altre piccole azioni illegali. Dopo tre mesi però tornò in libertà. In quel periodo erano ancora in fase di elaborazione gli studi sui campioni di fluidi corporei e sul DNA. I test, sui liquidi seminali che venivano ritrovati sulle scene del delitto, non corrispondevano al gruppo sanguigno del sospettato. Un medico però fece notare che l’analisi del gruppo sanguigno, basato su test di generici fluidi corporei, fornisce risultati errati. Ovviamente nessuno gli dette ascolto così Andrej Čikatilo tornò tranquillamente in libertà. E cosa ancor più grave, non fu conservato nessun campione.

I successivi omicidi

Andrej Čikatilo dopo il rilascio decise di mantenere un profilo basso e decise di non uccidere fino al 1985. In quel periodo uccise due donne, un ragazzo e molte altre persone. Per anni continuò ad uccidere indistrurbato finchè il caso non fu assegnato ad un detective che aveva veramente voglia di scovare l‘assassino. Andrej Čikatilo fu messo sotto sorveglianza ma anche se fu colto in situazioni ambigue, queste non erano ancora sufficienti a condannarlo. Il metodo per incastrarlo utilizzato dalle forze dell’ordine fu particolarmente insolito. Gli fecero credere che il colpevole fosse un malato di mente e che aveva bisogno di cure e aiuto. L’uomo, pensò così di prendersi l’infermità mentale e quindi di non perire la pena di morte. Questo ovviamente si trattava di un trucco per farlo confessare. L’uomo confessò al suo psichiatra e condusse la polizia nei luoghi dei suoi delitti dove potevano raccogliere le prove. L’uomo, ha sempre avuto una buona condotta in carcere, ed era costantemente sorvegliato perchè rischiava di essere ammazzato dai suoi compagni di cella. Gli omicidi a sfondo sessuale ai danni di bambini erano, e sono ancora, inaccettabili.

Processo e morte

L’uomo tentò al processo di confondere la giuria per prendersi l’infermità mentale ma il giudice lo dichiarò sano. La condanna a morte fu eseguita nella prigione di Rostov, lo colpirono con un colpo in testa procurandogli la morte. L’uomo fu condannato per 52 omicidi anche se in realtà ne aveva confessati 56.