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Multa se guidi una macchina non tua? Ecco come funziona la nuova legge

macchina non tua

È davvero vietato guidare una macchina non propria, secondo la nuova legge? In realtà, esistono diverse eccezioni. Scopriamo quali sono i punti principali della normativa.

Capita ogni tanto di dover guidare una macchina che non è intestata a noi. Magari ci troviamo costretti a usare l’auto dei genitori, a guidare quella del fidanzato o della fidanzata, o possiamo decidere, durante una serata particolarmente movimentata, di prendere le chiavi dell’amico, che ha decisamente esagerato con l’alcol. Sono tutte situazioni piuttosto frequenti e, pensavamo, senza rischi per il portafoglio. Una nuova legge stabilisce, però, che guidare un’auto non intestata a noi non è sempre possibile. Scopri quali sono i vincoli legati alla guida di una macchina non tua.

Macchina non tua: quando puoi guidarla

Le contestazioni portate avanti a fronte di multe salatissime, previste nel caso in cui ci si trovi alla guida di vetture non intestate a noi, sono moltissime. La legge prevede che, se un controllo stabilisce l’infrazione, la multa da corrispondere debba essere di circa 700 euro. A cui bisognerebbe aggiungere, tra l’altro, il ritiro della carta di circolazione. Le condizioni, però, sono valide solo in determinate situazioni e la violazione è ancora poco conosciuta. Di conseguenza le multe sono spesso contestabili. Quali sono i punti fondamentali della nuova legge? Due in particolare escludono dalla contravvenzione le situazioni più comuni.

I punti della nuova legge

Ad una prima lettura della legge, parrebbe che ti sia vietato guidare una macchina non tua. In realtà, come è ovvio, la legge non mira a questo. L’obiettivo è quello di bloccare traffici strani di autovetture. Per questo, la legge è strutturata in modo tale da scagionare chi guida auto di famiglia o chi saltuariamente usa macchine di amici. Vediamo quali sono le eccezioni alla legge.

  • La prima postilla presente nella legge prevede che non esista divieto che proibisca di guidare la macchina di un familiare. Ciò che conta, infatti, è che l’indirizzo di residenza del guidatore e quello del titolare della vettura coincidano. Nessun vincolo, quindi, per i figli che guidano l’auto dei genitori o dei fratelli, e viceversa. In questo caso l’utilizzo non ha bisogno di alcuna regolamentazione.
  • Un secondo punto stabilisce, invece, che la violazione del codice della strada debba scattare solo nel caso in cui ci trovassimo a guidare un veicolo, sì, intestato a terzi, ma in cui sia possibile dimostrarne l’uso continuativo. Gli agenti devono, cioè, avere la certezza che abbiamo guidato quell’auto per almeno 30 giorni consecutivamente. Di fatto usandola come se fosse nostra.

In questo modo, le situazioni descritte all’inizio non devono minimamente preoccuparci. Siamo liberi di guidare le auto dei nostri familiari e prendere in prestito quelle dei nostri amici. Riportare a casa un amico non ci espone a rischio di sanzione. Nel caso in cui, invece, vi doveste trovare a guidare in modo continuativo una macchina intestata a terzi, basterà semplicemente comunicare una cointestazione all’ Archivio Nazionale dei Veicoli. In questo modo potrete tranquillamente superare indenni i controlli degli agenti della polizia stradale.