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Negato a Sollecito il risarcimento per ingiusta detenzione

Sollecito

Raffaele Sollecito aveva fatto richiesta di un risarcimento per gli anni di ingiusta detenzione durante il processo per l'omicidio di Meredith.

L’omicidio di Meredith

Nonostante ormai siano passati dieci anni il caso di Meredith Kercher, studentessa inglese uccisa a Perugia, continua a far parlare. All’epoca del ritrovamento del corpo della povera Meredith vennero indagati due amici della vittima: Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Nel 2009 furono condannati perché avrebbero concorso all’omicidio della giovane inglese, insieme a quello che poi è stato condannato come l’artefice vero e proprio, l’ivoriano Rudy Guede. Ma nel 2011 Amanda e Raffaele vennero ritenuti innocenti del fatto e per questo rilasciati. Nel 2014, però, la Corte d’Assise d’Appello di Firenze ritiene nuovamente colpevoli Amanda e Raffaele del delitto: li condanna a 28 (per la Knox) e 25 anni (per Sollecito) di reclusione. Nel 2015 battuta finale in cui, per mancanza di prove, Knox e Sollecito vengono ancora una volta ritenuti innocenti e perciò assolti. Ma per Sollecito i processi non sono finiti.

Il risarcimento di Sollecito

Raffaele Sollecito, nel corso dei vari processi, ha accumulato quattro anni di detenzione. Vista la sentenza finale di non colpevolezza, Sollecito e il suo legale, l’avvocato Giulia Bongiorno, ritengono la detenzione subita “ingiusta” e per questo era stato richiesto un risarcimento. La somma non era da poco: per quattro anni di detenzione ingiusta Raffaele Sollecito aveva richiesto un risarcimento di 500 mila euro. Ma la Cassazione ha fermato i sogni di gloria di Sollecito: non gli è stato concesso nessun rimborso. Nonostante l’innocenza proclamata nell’ultimo processo del 2015, la detenzione degli anni del processo non è stata ritenuta ingiusta, ma legata alle indagini che si stavano svolgendo in quel momento. Il mancato risarcimento, però, è risultato un fatto inspiegabile per Raffaele Sollecito. “Sto subendo ancora le conseguenze degli anni passati in carcere da innocente” ha dichiarato Sollecito, professando ancora la sua estraneità ai fatti.

Ancora processi

Anche l’avvocato Bongiorno non ritiene giusta la sentenza della Cassazione. “Il risarcimento che è stato negato a Raffaele poteva e doveva essere il giusto ristoro per l’ingiusta detenzione subita. Ma questo non scalfisce in alcun modo la sua innocenza” Il risarcimento per l’ingiusta detenzione, perciò, doveva essere per Sollecito un’affermazione in più della sua innocenza. Ma, come ha detto l’avvocato, non è certo questo cavillo che farà perdere le certezze sull’innocenza di Raffaele. Soprattutto non sarà questa sentenza a fermarli.Ricorreremo alla Corte europea – ha aggiunto ancora l’avvocato Bongiorno – e non ci fermeremo” Si prevede, quindi, che i processi legati al nome di Meredith Kercher e di Raffaele Sollecito continueranno ancora per alcuni anni. Ma può un risarcimento porre davvero la parola fine a questa lunga storia? O, meglio ancora, con l’ultima sentenza del 2015 poteva già terminare la trafila dei vari processi?

(Raffaele Sollecito ha fatto parlare di sé anche per una dedica a Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara. Vedi “La dedica misteriosa di Sollecito a Bossetti“)