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Niente assorbente durante il ciclo: le donne si dividono

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Il Freebleeding è una pratica femminista d'oltreoceano che sta prendendo piede in Italia. Noi abbiamo intervistato alcune donne per capire cosa ne pensano

Una nuova e stravagante tendenza femminista è approdata sulle coste italiane direttamente dalla rete: il Freebleeding. Per chi non fosse ancora a conoscenza di questa pratica, il Freebleeding consiste nel mancato utilizzo di assorbenti da parte delle donne durante il ciclo mestruale. Nonostante, al primo impatto, possa apparire come una scelta che solo un folle potrebbe fare, quello delle mestruazioni free è un concetto fortemente radicato nella cultura del movimento femminista. Consiste, infatti, in una strategia di lotta politica messa in atto dalle donne per rivendicare i propri diritti, già praticata negli anni Settanta dalle hippie. In particolar modo, al centro della questione, ci sarebbe l’alta tassazione dei prodotti femminili per il ciclo, ritenuta da molte donne non solo ingiusta, ma anche frutto di una società e di un sistema patriarcale.

Il dibattito femminile sul Freebleeding

Sul web, sono molte le opinioni che si scontrano a proposito del Freebleeding. Sebbene venga considerata come una pratica femminista, sembra che siano davvero poche le donne che si trovano d’accordo con il non utilizzare nessun tipo di tampone durante il ciclo mestruale. La rete è stata fautrice di un ampio dibattito sulla questione e ha anche dato vita a un vero e proprio movimento sostenitore del Freebleeding, che però è stato più volte ferocemente attaccato da numerosissimi utenti.

Noi, quindi, abbiamo deciso di fare un po’ di chiarezza sul teme, prendendo in considerazione un campione di alcune giovani donne, di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Abbiamo chiesto direttamente a loro che cosa pensano del Freebleeding. Nonostante abbiamo rivolto a tutte la stessa domanda, le risposte sono state molto varie.

Che cosa pensi del Freebleeding? Sei pro o contro?

Fabiana, 25 anni – contro: “Ci sono più pubblicità di assorbenti che di biscotti! Non penso che le mestruazioni siano più un tabù. Poi, dal punto di vista igienico non va assolutamente bene. Inoltre, secondo me, la popolazione (in questo caso italiani) non è abbastanza aperta mentalmente per una cosa del genere”.

Carlotta, 24 anni – pro: “Pro, è un atto per combattere alcuni tabù della società odierna che improntano la figura femminile sulla perfezione totale, estetica e non. Lo considero un atto femminista, non aderirei solo per una questione di igiene personale ma sono pro se è un atto/metodo per protestare socialmente contro alcuni comportamenti sociali”.

Yasmine, 20 anni – contro: “Contraria, perché oltre a non essere igienico lo trovo ripugnante e inutile. Anzi, ci incasinerebbe di più la vita, perché dovremmo stare a lavare i vestiti il triplo delle volte e già laviamo tanto”.

Letizia, 24 anni – contro: “Lo trovo poco igienico e decisamente disgustoso da vedere! Mi vergognerei uscire di casa con i pantaloni sporchi di sangue”.

Angelica, 24 anni – contro: “Sono contraria perché la ritengo un’ostentazione, oltre al fatto di essere poco igienico. E’ innegabile, tuttavia, che negli ultimi anni la femminilità sta abbattendo degli importanti tabù: i peli sulle gambe e il reggiseno. Non mi preoccupa l’aspetto sociale del fenomeno (la gente può andare in giro come vuole) quanto l’aspetto igienico. Cosa succede se una donna che non usa assorbenti sporca la seduta del tram?”.

Ilenia, 26 anni – contro: “Lo trovo poco igienico. Ci sono altri modi per essere femministe, piuttosto che andare in giro con i pantaloni sporchi”.

Alessia, 30 anni – pro: “Non lo farei mai ma sono contenta che oggi si parli di ciclo senza che vergogna e senza remore. Dovrebbe essere sempre così, non dovrebbero più esistere certi tabù”.

Cristina, 23 anni – contro: “Penso che il freebleeding sia un’iniziativa sciocca. Non è questo il modo di manifestare, di portare avanti un ideale. Lo trovo non igienico e un gesto fine a sé stesso. Il valore di una donna si riduce a questo? Donne = mestruazioni? non credo, quindi non ha senso dimostrare libertà in questo modo. Bisogna liberare la gente da preconcetti e stereotipi. Non dobbiamo liberarci noi degli assorbenti”.

Cherish, 26 anni – contro: “Non aderirei mai per motivi igienici e non mi va di sporcarmi i vestiti. E’ giusto però non vergognarci del nostro corpo”.

Francesca, 29 anni – contro: “Penso che non mettere l’assorbente per questa ragione sia una c*****a. L’assorbente assicura l’igiene intima e non utilizzarlo è solo una presa di posizione inutile. Dove sono queste donne femministe quando leggono di madri che consigliano alle figlie di sposarsi giovani e di non studiare “che trovare marito è una sicurezza”? Cosa fanno queste femministe quando il collega uomo prende più di loro perché appunto “è uomo”? Che cominciassero a combattere delle battaglie con un senso”.

Rosaria, 27 anni – pro: “Sono d’accordo su questo movimento femminista perché ha valide ragioni. Sin dati tempi antichi la questione delle mestruazioni è sempre stata un tabù e direi che è giunta l’ora, insomma siamo nel 2017!”.

Paola, 26 anni – contro: “Trovo questa nuova tendenza a dir poco disgustosa. L’igiene è una cosa importantissima e, secondo me, bisogna mettere un semplice assorbente, o una coppetta mestruale, per essere sempre “puliti”. Non oso immaginare i mezzi pubblici, o una semplice sedia di un ristorante, qualora questa pseudo “moda” dovesse andare in voga. Dico no al freebleeding”.