> > Nonna Peppina vivrà in un container, la figlia: 'Un offesa all'umanità'

Nonna Peppina vivrà in un container, la figlia: 'Un offesa all'umanità'

nonna peppina

Giuseppa Fattori, terremotata 95enne conosciuta come Nonna Peppina, è stata sfrattata dalla casetta costruita per lei dai suoi parenti.

A volte, anche se inaspettatamente, una situazione difficilissima può andare ancora peggio. È il caso Giuseppa Fattori. Lei non ha colpe di quello che è successo e che le sta succedendo, ma sta soffrendo molto, nonostante i 95 anni di età l’abbiano resa forte. Nonna Peppina, come tutti la chiamano amichevolmente, è una terremotata. Lei non ha più una casa, e le sue figlie le hanno costruito una casetta di legno dove poter stare con il suo gatto Oreste. Ma per lo Stato italiano è abusiva.

Nonna Peppina terremotata

Nonna Peppina è stata sfrattata sabato a San Martino di Fiastra, dove lentamente stava tornando a vivere. Fiastra è una delle località colpite dal terribile terremoto del centro Italia nel 2016. In quel momento le cose iniziano a precipitare per nonna Peppina. Le figlie e il genero, non esattamente dei ragazzini, le hanno costruito una casetta nel giardino, con tanto di norme antisismiche. Così l’anziana donna può vivere in modo migliore, presso persone care. Il terreno è edificabile, ma occorrerebbero i permessi. Ma credendo che lo stato di necessità imponga di voler più bene a una vecchia signora che ad una norma pensata per vietare speculazioni, i parenti si mettono al lavoro pensando di agire legittimamente.

nonna peppina

Nonna Peppina sfrattata

Ma la Procura provvede a sequestrare terreno e la casetta. La legge impone anche di sloggiare la povera nonna Peppina. Un ricorso al Tribunale del Riesame riapre momentaneamente il caso. Peppina può ancora restare. Sabato, il Tribunale ha incredibilmente dato ragione alla Procura. Così il terreno è stato chiuso, la casa blindata con i nastri sigillanti della forza pubblica. La sfortunata signora ed il gatto Oreste dovranno tornare nel vecchio container, residuo del terremoto del 1997, troppo freddo in inverno e troppo caldo in estate.

Indignazione della figlia

La figlia Gabriella è allibita da quello che sta succedendo. Non si limita a dire che è un’offesa alla povera madre, è un’offesa a tutta l’umanità. Infatti, è proprio l’umanità che viene a mancare in questa situazione. La povera nonna Peppina torna in un posto dove stava male e soffriva il freddo, e l’inverno non è lontano. Il container può essere pericoloso per la salute. La casa dell’anziana donna, finché non si provvede alla microzonazione, non si può ricostruire. La famiglia ammette comunque ‘la colpa’, ma sperava davvero nel buon senso dello stato e quindi una proroga, per far si che tutte le autorizzazioni necessarie si compino. Soprattutto nonna Peppina ci contava, sperava nell’umanità. Invece dalla Stato sono arrivate rabbia e delusione.

Protesta a Montecitorio

Nonna Peppina non è sola. L’opinione pubblica è totalmente dalla sua parte. Nella zona tutti esclamano “siamo con Peppina!”, e il 21 ottobre ci sarà a Montecitorio una manifestazione in cui i terremotati daranno sfogo al loro scontento, perché non esiste solo il caso di nonna Peppina. Tutti grideranno in coro: «Ci avete promesso la Luna, ci basterebbe riavere la nostra terra».