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Occupazione, il governo rilancia: contributi dimezzati a chi assume un giovane

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Per la prossima l'obiettivo principale è quello che riguarda l'occupazione. La parola d'ordine è quella di provare ad abbattere il cuneo fiscale

Per la prossima l’obiettivo principale è quello che riguarda l’occupazione. In particolare, la parola d’ordine è quella di provare ad abbattere il cuneo fiscale, ovvero ridurre il costo del lavoro per l’impresa e mettere più soldi nella busta paga.

L’obiettivo per la prossima legge di Bilancio è l’occupazione: tutti i dettagli

Sono diversi gli obiettivi posti per la prossima Legge di Bilancio, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione. In primis il taglio del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra il costo di lavoro e il salario netto in busta paga.

La disoccupazione sembra che si sia ridotta e il Pil sta crescendo. Ma le agevolazioni derivanti dal bonus Renzi, che hanno comunque funzionato, man mano si sono esaurite e ora si rischia di rimanere senza incentivo per le nuove assunzioni. Proprio adesso che l’economia pare che stia ripartendo.

Dunque l’obiettivo principale è quello di provare a rilanciare l’occupazione e favorire i consumi. In particolare, quello che intende fare il governo è alleggerire il carico dei contributi previdenziali che pesano sulla busta paga per il 33% (24% a carico dell’azienda e il 9% a carico del lavoratore). L’intenzione è quella di ridurre queste percentuali della metà, trasferire il costo sul bilancio dello Stato con un intervento finanziario che andrà da 1,5 a 2,5 miliardi di euro.

Le soluzioni per rilanciare l’occupazione

Sono diverse le soluzioni prese in esame dal governo e di cui si è parlato molto nelle ultime settimane, ma quella che sta prendendo maggiormente corpo riguarda i lavoratori sotto i 30-35 anni, che alla fine è la fascia di età in cui la disoccupazione presenta percentuali più alte.

La riduzione è prevista per un periodo di tre anni, a condizione ovviamente che l’assunzione sia a tempo indeterminato: in questo modo, l’impresa andrebbe a risparmiare circa 3-4 mila euro all’anno per ogni dipendente nuovo. l’intenzione è quella di mantenere vivo il provvedimento anche successivamente rispetto ai tre anni di cui si è parlato in precedenza.

Un’altra questione riguarda la necessità di stabilizzare molti posti di lavoro ancora a tempo determinato. Per questo motivo, nel tentativo di riallineare il mercato del lavoro si punta ad introdurre una nuova opzione. In pratica potrà beneficiare del taglio del cuneo non solo chi assume un nuovo lavoratore, ma anche chi lo stabilizza.

Questo intervento dunque riguarderà in special modo gli under 30 e gli under 35, con gli obiettivi principale di cercare di combattere e contrastare la disoccupazione giovanile. Ma anche per provare a compensare gli effetti del bonus Renzi, che è stato utilizzato dalle aziende soprattutto per assumere persone con più di 50 anni di età.