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Olivetti: difesa, talco non contaminato. Giudice Stoppini ammette acquisizione documentazione archivio

L'intervento dell'avvocato difensore Cesare Zaccone durante l'udienza del processo all'Olivetti

La difesa dell'azienda Olivetti, indagata per le morti di amianto, non lascia repliche dichiarando che l'azienda comprava il talco non contaminato dalla società "Talco & Grafite Val Chisone". Questo è stato quello che ha detto l'avvocato Tomaso Pisapia, difensore dell'Ingegner Carlo De Bene...

La difesa dell’azienda Olivetti, indagata per le morti di amianto, non lascia repliche dichiarando che l’azienda comprava il talco non contaminato dalla società “Talco & Grafite Val Chisone”.

Questo è stato quello che ha detto l’avvocato Tomaso Pisapia, difensore dell’Ingegner Carlo De Benedetti (ad Olivetti), portando a sostegno della sua tesi la documentazione contabile catalogata in un magazzino, di proprietà Telecom, situato alle porte di Torino.

Il Giudice Elena Stoppini, sovrintendente del processo, ha ammesso la documentazione in quanto ritenuta utile ai fini del dibattimento in corso.

Tale documentazione si compone di circa 14 mila scatoloni puntualmente catalogati all’interno dell’archivio.

Tra le tante carte, la difesa si è concentrata su tre documenti principali: Marzo 1978, maggio 1981 e Settembre 1981. Questi tre documenti riportano l’acquisto del talco alla società “Talco & Grafite Val Chisone” operato da parte dell’Olivetti.

Ai tre documenti se ne aggiungono altri 101 recuperati nell’archivio storico dell’azienda Olivetti.

Secondo Pisapia, lo Spresal dell’Asl To4 non avrebbe tenuto conto di tale documentazione in sede di indagine, decidendo arbitrariamente di scartare tali testimonianze cartacee senza un apparente motivo.