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Omicidio Fermo: la moglie di Emmanuel rinuncia al risarcimento

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Aveva suscitato molto clamore l'omicidio del profugo nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, 36 anni, ucciso lo scorso 5 luglio a Fermo da un esponente di estrema destra e ultrà locale, Amedeo Mancini, 38 anni, poi arrestato con l'aggravante di aver definito "scimmia" la moglie della vittima, Chimiary,...

Aveva suscitato molto clamore l’omicidio del profugo nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi, 36 anni, ucciso lo scorso 5 luglio a Fermo da un esponente di estrema destra e ultrà locale, Amedeo Mancini, 38 anni, poi arrestato con l’aggravante di aver definito “scimmia” la moglie della vittima, Chimiary, 24 anni, spingendo Emmanuel a reagire, aggredendolo fisicamente. Ebbene, all’udienza che si è tenuta ieri mercoledì 18 gennaio, l’avvocata Letizia Astorri, legale della giovane vedova, ha dichiarato che la sua assistita rinuncia a qualsiasi risarcimento per la morte del marito. Questo perché Mancini, che ha patteggiato 4 anni di arresti domiciliari per omicidio preterintenzionale – esclusa l’aggravante dei “motivi abbietti e futili”, riconosciuta l’attenuante della “provocazione” da parte di Chidi Nnamdi mentre è stata mantenuta l’aggravante “razziale” -, ha deciso di pagare, grazie alla raccolta fondi lanciata dai suoi amici della Curva Nord della squadra Fermana, le spese per il trasferimento della salma di Emmanuel in Nigeria; spese che ammontano a 5.000 euro – 3mila verranno versate subito e 2mila entro un mese – . Questo è l’unico desiderio di Chimiary, ha spiegato chi la difende, in modo che suo marito possa essere sepolto nel Paese d’origine. L’accordo era stato raggiunto nel dicembre scorso, dopo una logorante serie di affermazioni e smentite sulla dinamica dei fatti.