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Omicidio Noemi, parla il papà di Lucio: "Mio figlio? In carcere sta bene: lavora e fa palestra"

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Umberto Durini, il padre della giovane Noemi uccisa dal fidanzato Lucio Marzo, è tornato a parlare a Quarto grado

Umberto Durini, padre di Noemi Durini, è tornato a parlare nel corso della trasmissione di Rete Quattro Quarto grado. Noemi Durini, lo ricordiamo, era stata uccisa da Lucio, il giovane con cui aveva una relazione. Il suo fidanzato è stato arrestato con l’accusa di omicidio premeditato. Il ragazzo ha confessato e si trova ora in carcere. Nei giorni scorsi il papà di Noemi aveva difeso Fausto Nicolì, l’uomo che Biagio Marzo, il padre di Lucio, aveva definito come “complice” di Noemi Durini. Secondo le sue parole, Fausto sarebbe stato disposto ad aiutare Noemi nel suo progetto di uccidere lui e la moglie. Lo stesso Fausto, ai microfoni di Quarto Grado, nelle scorse settimane aveva smentito in maniera categorica, raccontando invece la propria versione dei fatti.

Umberto Durini, che già aveva ampiamente chiesto una maggiore chiarezza sul ruolo del papà di Lucio Marzo, ha nuovamente rilanciato delle accuse chiare e precise. “Ne sono convinto con il cuore. Le indagini stanno andando avanti, pertanto saranno le autorità ad accertarne la verità. Sono convinto che più persone siano coinvolte. Lo dico e lo confermo”, aveva dichiarato. Per poi aggiungere: “Perché mia figlia è morta? È morta per niente… Solo sapere qualcosa di più mi darebbe un po’ di serenità”. Il papà di Noemi Durini ha reso quindi noto un altri particolare relativo all’assassino della figlia. “Lucio stava dormendo in un casolare abbandonato, i genitori lo avevano cacciato di casa… Ci siamo presi cura di lui, gli abbiamo comprato i farmaci perché era allergico”.

Omicidio Noemi: Lucio sta bene, ma presto verrà sottoposto a perizia psichiatrica

Chi continua a difendere il ragazzo è invece il padre Biagio Marzo. L’uomo sarebbe andato a trovare Lucio per la prima volta nel carcere sardo dove è detenuto. “L’ho trovato bene, quasi non mi sembra vero. È molto più sereno e tranquillo. Non sembra nemmeno in carcere, se non fosse per quelle sbarre”, ha dichiarato. “Mio figlio fa palestra, lavora, fa giardinaggio. Gode di parecchia libertà e presto inizierà anche la scuola. Ha detto che non avrebbe dovuto uccidere Noemi”. Insomma, secondo il resoconto del padre del giovane questo periodo di detenzione costituirebbe una sorta di “terapia psichiatrica”.

L’assassino di Noemi Durini, nel frattempo, verrà comunque sottoposto a perizia psichiatrica. In ogni caso sembra che abbia affermato in cella: “Potete mandarmi anche cento dottori, tanto diranno tutti che sono pazzo“. Tale frase, se confermata, sarebbe sconcertante, come sottolinea anche Umberto Durini. Lui stesso, del resto, definisce “lucidissimo” l’assassino di sua figlia.