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Omicidio Noemi: tre molotov lanciate contro casa del fidanzato, genitori danno l'allarme

Noemi

Noemi: molotov contro villetta della famiglia del fidanzato. Tre bottigliette piene di benzina, non sono esplose perché non erano accese.

Non c’è pace per Noemi, non c’è pace per la sua storia, per la sua morte, per le famiglie coinvolte nel terribile omicidio di Specchia. Mentre si continua ad indagare per capire la dinamica della morte, per confermare sospetti e presunte, fino a questo momento, responsabilità, arriva la notizia di tre molotov scagliata contro la casa di Lucio Marzo, il presunto assassino.

A due settimane dalla scomparsa della sedicenne, a pochi giorni dal ritrovamento del suo cadavere, gli animi continuano ad essere esacerbati e la violenza non si placa. Durante la notte tra venerdì e sabato scorso, tre bottigliette piene di benzina, che non sono esplose perché non erano accese, sono state lanciate sul terrazzino di casa Marzo.

Il gesto, compiuto da persone non ancora identificate, descrive alla perfezione qual è il clima che si respira nei luoghi in cui è avvenuto il delitto. Ad essere colpita è la villetta di Montesardo, frazione di Alessano, dove vive la famiglia di Lucio, il ragazzo di 17 anni reo-confesso dell’omicidio della sua fidanzata, Noemi Durini, di 16 anni, di Specchia.

Noemi

La tragedia è stata sventata poichè le molotov non erano accese: un errore, o solo un avvertimento? Ad accorgersi di ciò che stava accadendo sono stati i genitori di Lucio, che in quel momento erano in casa e hanno dato l’allarme. L’abitazione viene ora piantonata notte e giorno dai carabinieri che hanno recuperato le rudimentali armi esplosive.

Le indagini procedono, e sono adesso al vaglio degli inquirenti i filmati di alcune telecamere private installate nella zona. Come c’era naturalmente da aspettarsi, è guerra aperta tra le due famiglie coinvolte. Se prima i rapporti erano tesi, adesso le ostilità sono esponenzialmente accentuate.

La notizia delle moltov era stata tenuta segreta

Dopo l’ultimo avvenimento, su disposizione del Prefetto di Lecce Claudio Palomba si è deciso di potenziare il servizio di sorveglianza anche in via Madonna del Passo, davanti casa della famiglia di Noemi, a Specchia. A quanto pare la notizia del lancio delle bottiglie piene di benzina era stata tenuta segreta dagli investigatori per non alimentare ulteriormente il clima di odio tra le due famiglie e le due comunità, ma è stata riportata su alcuni giornali locali.

Noemi scomparsa da casa il 3 settembre

Noemi era scomparsa da casa il 3 settembre scorso: l’ultima sua immagine è stata catturata da una telecamera di sorveglianza e risale alle 5 del mattino di quel giorno. Si vede una Fiat 500 bianca sulla quale sale e alla cui guida si trova il fidanzato diciassettenne che a 11 giorni dalla scomparsa di Noemi, ha confessato l’omicidio.

La sedicenne pensava che si trattasse di un incontro breve. Infatti aveva lasciato a casa il cellulare e la piastra per i capelli dalla quale non si separava mai. E questo aveva insospettito fin dall’inizio gli inquirenti e fatto eslcudere l’ipotesi della fuga volontaria.