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Omicidio Sarah Scazzi, la decisione della Cassazione: 'Sabrina fredda pianificatrice'

Sarah Scazzi

Secondo quanto dichiarato dalla Cassazione, Sabrina Misseri, cugina e condannata per l'omicidio della cugina Sarah Scazzi, non merita sconti di pena.

Secondo quanto dichiarato dalla Cassazione, Sabrina Misseri, cugina e condannata per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi, non merita sconti di pena per le modalità commissive del delitto. Inoltre, sempre secondo la Cassazione, Sabrina non merita uno sconto di pena anche per la fredda pianificazione d’una strategia finalizzata, attraverso comportamenti spregiudicati”. E’ questo quello che si può leggere nelle motivazioni della sentenza che ha confermato l’ergastolo sia per Sabrina che per la madre Cosima.

Nessuno sconto di pena per Sabrina

Nessuno sconto di pena per Sabrina Misseri. E’ questo quello che emerge dalla sentenza pronunciata dalla Cassazione, che di fatto ha confermato l’ergastolo nei confronti di Sabrina Misseri e della madre Cosima Serrano, accusate dell’omicidio della piccola Sarah Scazzi.

In particolar modo, secondo quanto dichiarato dalla Cassazione, Sabrina non merita nessuno sconto di pena per le modalità commissive del delitto e anche per la “fredda pianificazione d’una strategia finalizzata, attraverso comportamenti spregiudicati”. Inoltre, secondo i giudici Sabrina, strumentalizzando i media, riuscì a deviare l’attività investigative verso piste fasulle.

Sono queste le motivazioni che si possono leggere nelle duecento pagine depositate nella giornata di oggi e relative all’udienza che si è svolta lo scorso 21 febbraio. I giudici supremi hanno dunque stabilito che, di fronte a tali comportamenti, Sabrina non meritasse le attenuanti generiche che erano richieste dai suoi avvocati difensori.

Sconto di pena negato anche alla madre di Sabrina, Cosima Serrano. Secondo la Cassazione, infatti, Cosima, nonostante fosse una donna adulta e matura, invece di intervenire per sanare i contrasti che erano nati tra la figlia Sabrina e la nipote Sarah, ha deciso di rendersi direttamente protagonista del sequestro della giovane, tanto da partecipare poi successivamente materialmente anche alla fase commissiva del delitto.

Il caso Sarah Scazzi

La Corte Suprema ha anche ricordato come la povera Sarah venne strangolata sia da Sabrina che da Cosima con un “concorso sinergico” tra le due. Una strangolava la giovane ponendo “in essere la specifica azione di soffocamento da dietro della vittima”, mentre l’altra inibendole “ogni tentativo di difendersi e ogni chance di fuga”.

Anche Cosima, esattamente come Sabrina, aveva messo in atto una serie di depistaggi con l’obiettivo di conseguire l’impunità per sè e per la figlia. Proprio per tutti questi motivi uno sconto di pena è impossibile sia per lei che per Sabrina.

La condanna

La condanna definitiva da parte della Cassazione, di cui si conoscono oggi le motivazioni, nei confronti di Sabrina e Cosima era stata pronunciata lo scorso 21 febbraio. In quella circostanza, la difesa delle due donne ha provato, senza riuscirci, a dimostrare che l’autore e il colpevole del delitto in realtà era stato Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, nonchè zio di Sarah.

Tentativo vano, in quanto la Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per le due donne. Così come venne confermata anche la condanna nei confronti dello zio Michele, che non era l’assassino, ma comunque colui che ha partecipato al delitto, provando a nascondere il corpo della piccola Sarah con l’aiuto del fratello Carmine. Salvo poi pentirsi e farlo ritrovare successivamente.