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Oscar 2017, non è la prima gaffe. Ecco i migliori imprevisti della storia

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Quella degli Oscar 2017 non è stata la prima disavventura della cerimonia. Anzi, è stata solo l’ultima di una lunga serie. Cantonate da Oscar. Si potrebbero chiamare in questo modo tutti quegli episodi che la cerimonia più importante del cinema ha ospitato in tutti questi anni. La gaffe crudel...

Quella degli Oscar 2017 non è stata la prima disavventura della cerimonia. Anzi, è stata solo l’ultima di una lunga serie.

Cantonate da Oscar. Si potrebbero chiamare in questo modo tutti quegli episodi che la cerimonia più importante del cinema ha ospitato in tutti questi anni. La gaffe crudele con cui gli incolpevoli – a quanto pare – Warren Beatty e Faye Dunaway hanno fatto credere alla troupe di “La La Land” di avere fabbricato il miglior film non è infatti stato né il primo, né l’unico (e neppure sarà l’ultimo, evidentemente) imprevisto del palco degli Oscar.

Anche Frank Capra scambiato per miglior regista

Qualcosa di simile al ping pong “La La Land” – “Moonlight” era accaduto nel 1934, ad esempio, quando il titolo di miglior regista era stato dato a Frank Capra anziché al legittimo titolare Frank Lloyd.

Poi ci sono stati un po’ di scivoloni e goffaggini varie. La più recente è il capitombolo di Jennifer Lawrence, tradita dall’abito lungo mentre si recava a ritirare il riconoscimento come miglior attrice per “Il lato positivo” (2013). Trent’anni prima, Meryl Streep – stesso premio per “La scelta di Sophie” – si era persa il foglio con il discorso di ringraziamento, salvo avvistarlo a pochi passi da lei, mentre aveva già la statuetta in mano. Una risata imbarazzata e via.

Indimenticabile “Roberto” Benigni e l’uomo nudo dietro David Niven

Annuncio poco convenzionale, ma indimenticabile, è stato anche quello di Sophia Loren per “La vita è bella” nel 1999. L’Oscar come miglior film straniero va a… “Roberto!” Benigni, il quale si arrampica fra le poltrone fino al palco.

Una delle cose più divertenti della cerimonia degli Oscar è avvenuta nel 1974, quando, alle spalle di David Niven in procinto di annunciare il vincitore per il miglior film, comparve un uomo nudo. Very british la reazione del grande attore, che non perse l’occasione per una battuta: “signore e signori, non trovate che sia affascinante il fatto che le uniche risate che quest’uomo avrà fatto fare alla gente in tutta la sua vita siano state generate dai suoi attributi?”.

Molto divertente, in effetti. Invece, il suddetto ping pong “La La Land” – “Moonlight”, quello è stato – diciamo – meno divertente. Molto meno.